Brexit, dal libero commercio senza dazi e restrizioni alla mobilità ‘facilitata’: cosa prevede la bozza di accordo con l’Europa approvata dal Governo

Nelle 585 pagine della bozza sono stati affrontati i principali temi regolatori per la vita del Paese.

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LONDRA – Uno dei passi più importanti per completare il processo di uscita dall’Unione europea è stato fatto. Ora, per Theresa May verranno i giorni difficili. La premier britannica è consapevole di non essere sola, ma nemmeno troppo ben accompagnata. Dopo l’approvazione della bozza tecnica di accordo con l’Europa per la Brexit, la palla passerà al Parlamento. Riunione in programma il 6 dicembre. E lì, ad oggi, Theresa May è in minoranza. E chissà se basteranno le argomentazioni contenute nella bozza tecnica per svoltare definitivamente.

La bozza di accordo per la Brexit: zona di libero commercio senza tariffe, dazi o restrizioni con l’Ue e confine senza barriere tra Irlanda e Irlanda del Nord. Ma intanto si dimettono il ministro britannico per la Brexit e quello per l’isola

Nelle 585 pagine della bozza sono stati affrontati i principali temi regolatori per la vita del Paese. A partire dalla partnership economica Uk-Ue, con la creazione di una zona di libero commercio senza tariffe, dazi o restrizioni in tutto il settore dei beni. Inoltre, e già questo è un punto che ha spaccato gli stessi euroscettici, per il momento verrà mantenuto un confine senza barriere tra Irlanda e Irlanda del Nord. Una soluzione temporanea che, secondo quanto previsto nella bozza, sarà integrata da altre procedure comunque volte ad assicurare l’assenza di una frontiera fisica. Intanto, però, il ministro britannico per l’Irlanda del Nord Shailesh Vara ha rassegnato (stamattina) le sue dimissioni. “Non posso sostenere l’accordo di ritiro concluso con l’Unione europea – ha commentato – Il Regno Unito non sarà un Paese sovrano e indipendente”. E non è l’unico ‘pezzo’ perso dalla May. Perché pochi minuti fa si è dimesso anche Dominic Raab, ministro britannico per la Brexit. “Non posso in buona coscienza sostenere i termini proposti per il nostro accordo con l’Ue”.

Sì ai viaggi brevi in Uk senza l’obbligo di visto, dal 29 marzo 2019 scatta il periodo transitorio di 21 mesi

Altro punto importante, quello sulla mobilità. L’entrata e il soggiorno per scopi commerciali potranno avvenire in aree ben definite, mentre non vi sarà discriminazione tra gli Stati membri dell’Ue e vigerà il principio di reciprocità, compresi i viaggi per brevi periodi per i quali non vigerà l’obbligo di visto. Secondo gli accordi, la Brexit dovrebbe scattare entro la mezzanotte del prossimo 29 marzo. Da quel momento, via al periodo transitorio di 21 mesi con Londra senza più potere decisionale ma intenta ad applicare ancora le regole Ue. Il 31 dicembre del 2020 cesserà l’applicazione del diritto europeo in Gran Bretagna, che dal giorno successivo (1 gennaio 2021) diventerà un Paese Terzo.

L’Europa firma il 25 novembre, ma la prova del nove per Theresa May è la Camera dei Comuni a dicembre. Il premier rischia grosso e deve difendersi dal fuoco amico

Questo, ovviamente, se tutto andrà per il verso giusto. L’accordo sulla Brexit verrà firmato dall’Europa il prossimo 25 novembre. “Lasciatemi dire ai nostri amici britannici: sebbene io sia triste nel vedervi andare via, farò il possibile per rendere questo addio il meno doloroso possibile, sia per voi che per noi”, ha commentato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, il quale ha aggiunto: “Non condivido l’entusiasmo di Theresa May. Ho pensato fin dall’inizio che questa sia una situazione ‘lose-lose’, e che occorresse lavorare per controllare i danni conseguenza di questo divorzio”. La prova del nove, però, sarà la Camera dei Comuni che dovrebbe tenersi il 6 dicembre. Theresa May ci arriva nettamente in affanno, anche se continua a dirsi fiduciosa. La premier, però, deve guardarsi anche dal fuoco amico. “Ogni membro del gabinetto che è un autentico Brexiteer deve dimettersi subito o non sarà più attendibile, questo è il peggior accordo della storia”, ha scritto l’europarlamentare britannico euroscettico Nigel Farage.

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