Roma (LaPresse) – La presidenza del Copasir va al Partito democratico, mentre la Vigilanza Rai se l’aggiudica Forza Italia. Dopo oltre due settimane di trattative, scontri, accuse e ricuciture, sembra essere finalmente giunto l’happy ending per le commissioni parlamentari di garanzia. Il Pd la spunta nel braccio di ferro con la maggioranza. E porta a casa la nomina di Lorenzo Guerini alla guida del Comitato per la sicurezza della Repubblica. Organismo per il quale la Lega avrebbe preferito una figura espressione di Fratelli d’Italia. Di contro, regge il ‘patto del Nazareno in sedicesimi’ con Forza Italia, che dopo aver ingoiato il boccone amaro della delega alle Telecomunicazioni del Mise rimasta nelle mani di Di Maio, almeno avrà l’indirizzo e controllo della televisione di Stato. Ruolo per il quale Alberto Barachini sembra aver ormai superato Maurizio Gasparri, inviso al M5S nel gioco di veti incrociati tra maggioranza e opposizione.
Accordi quasi raggiunti per i ruoli da ricoprire
Le quotazioni del giornalista ex Mediaset sono cresciute proprio a ridosso della vigilia della prima riunione della commissione. Staccando anche un’altra candidatura interna a FI, quella di Annagrazia Calabria. Nonostante incontrasse il favore delle altre forze politiche, per il suo profilo neutro e propriamente politico che – fanno sapere fonti del centrodestra – avrebbe garantito “cambiamento ed equilibrio”, il presidente dei Giovani del partito è stata comunque ‘sacrificata’ per far avanzare uno degli uomini più vicini al leader, Silvio Berlusconi.
Non solo, perché secondo una prassi consolidata, le commissioni bicamerali di garanzia (assegnate per legge alle opposizioni) rispettano una sorta di principio di alternanza tra i due rami del Parlamento. In poche parole, il Copasir dal 2013 al 2018 è stato guidato da un senatore, il leghista Giacomo Stucchi, dunque a questo giro toccherà a un deputato presiederlo. Allo stesso modo, essendo stato Roberto Fico il presidente della Vigilanza Rai nella scorsa legislatura, ora tocca a un senatore.
Camera e Senato, inoltre, saranno chiamate a fare altre nomine. A Palazzo Madama Gasparri sembra in pole position per la presidenza della Giunta per le elezioni e immunità. Che dopo la riforma voluta da Pietro Grasso sono state accorpate in un unico organismo. Mentre a Montecitorio sono ancora separate, dunque servono due nomi. Per la Giunta per le elezioni potrebbe essere scelto il dem Roberto Giachetti (Pd), che avrebbe vinto la concorrenza di Liberi e uguali dopo il nullaosta (sofferto) del M5S. Alle Autorizzazioni, infine, il nome caldo è quello di Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d’Italia.