Napoli. Commissioni, è già corsa alle presidenze

Da definire lo schema delle deleghe visti gli incarichi pesanti in mano a Manfredi

NAPOLI (Anastasia Leonardo) – Commissioni consiliari per dare man forte agli assessori comunali o per essere coinvolti nelle scelte del sindaco Gaetano Manfredi che ha tenuto per sè le deleghe più importanti? Sarà lui ad occuparsi di Pnrr, digitalizzazione, innovazione, personale, porto, finanziamenti europei, coesione territoriale, grandi progetti, decentramento, organizzazione e cultura. Gli eletti a via Verdi avranno voce in capitolo? Questo è l’interrogativo che diversi consiglieri comunali si stanno ponendo in attesa di prendere possesso dei propri uffici. Il fatto che la proclamazione sia avvenuta la settimana scorsa fa sì che questi ancora non abbiano una ubicazione precisa a via Verdi e men che meno le idee chiare sul lavoro che dovranno svolgere. E’ chiaro che la macchina amministrativa comunale non è stata ancora messa in moto, che i punti da chiarire sono molti così come le caselle da occupare. ‘L’organigramma’ verrà definito nei prossimi giorni, ad oggi all’interno dei partiti non c’è un accordo unitario rispetto all’assegnazione della presidenza del consiglio comunale e delle vicepresidenze. Lo stesso discorso vale per le commissioni che solitamente vengono create in base agli assessorati esistenti. Ma il fatto che abbia funzionato così fino ad ora non significa che le cose non possano cambiare. Soprattutto adesso che le deleghe di maggiore importanza per il futuro della città e dei cittadini sono in capo al sindaco.

Creare commissioni comunali su Pnrr, fondi europei piuttosto che cultura o personale significa coinvolgere il consiglio rispetto alle decisioni di spesa e di organizzazione su tali materie fondamentali per il rilancio di Napoli, per contro, non farlo corrisponderebbe al depotenziamento del ruolo dei consiglieri di maggioranza costretti ratificare scelte altrui. I giochi sono aperti e laddove il centrosinistra decidesse di lasciare carta bianca al sindaco e pochi altri, l’opposizione, a cui spetta la guida delle commissioni speciali potrebbe tentare di costituirle proprio sulle materie principali in capo a Manfredi. Ad oggi, stando a voci di palazzo, oltre alla naturale differenza tra consiglieri di maggioranza e di opposizione c’è la differenza tra chi ha già avuto esperienza amministrativa e ‘le giovani leve’. Questa potrebbe essere una discriminante proprio in vista dell’assegnazione delle presidenze e delle vicepresidenze per chi è alla sua prima esperienza amministrativa. Non mancano i nomi dei favoriti per un incarico come presidente di commissione: il Pd potrebbe coinvolgere Pasquale Esposito e Mariagrazia Vitelli, la lista Manfredi Gennaro Esposito e Sergio Colella, i pentastellati Flavia Sorrentino e Gennaro Demetrio Paipais. Gli altri gruppi invece potrebbero proporre Anna Maria Maisto, Rosario Andreozzi, Nino Simeone e Pasquale Sannino. Ancora in alto mare, invece, la situazione relativa alle commissioni speciali. Alla minoranza andrà certamente una delle commissioni, ma bisognerà prima aprire un dialogo tra le tre forze che non sosterranno Manfredi in Consiglio. Con divisioni troppo forti per il centrosinistra sarà fin troppo facile fare il bello e il cattivo tempo.

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