Comunali a Napoli, Maresca-centrodestra: è rottura

Comizio a Ponticelli del magistrato: “Ce ne fottiamo dei simboli, pensiamo ai progetti”

NAPOLI – “Ce ne fottiamo dei simboli!”: un Catello Maresca letteralmente scatenato sbatte la porta in faccia ai partiti di centrodestra, chiude una volta per tutte, in maniera fragorosa ma assai chiara, la stucchevole querelle sulla presenza dei simboli dei partiti nella coalizione a suo sostegno. Il primo comizio di Maresca, ieri, nel quartiere Ponticelli, in piazzetta Egizio Sandomenico, è scoppiettante a dir poco. Il candidato a sindaco di Napoli, di fronte a circa 300 persone, esordisce mettendo Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia di fronte alla sua scelta: restare civico fino in fondo. “Mettiamo da parte vessilli e ragioni di Stato”, dice Maresca, “dialoghiamo sui contenuti. La gente ha bisogno di questo. Ce ne fottiamo dei simboli, noi vogliamo ragionare di progetti e programmi”. Parole che lasciano di ghiaccio in particolare Fratelli d’Italia, mentre Matteo Salvini, tra i leader nazionali del centrodestra, è stato quello che da sempre ha lasciato intendere che rinunciare al simbolo del Carroccio a Napoli non sarebbe un problema.
“Il nostro”, aggiunge Maresca, “è un metodo, non un movimento, civico, perché la storia di un uomo e di una donna non possono essere dimenticati né calpestati. Io sono un civico, la mia storia è di impegno sociale e non ho nessuna intenzione né voglia di rinnegare la mia storia, sono e resterò sempre un civico, indipendentemente dall’invito che faccio a tutti i soggetti politici che vorranno accompagnarci. La nostra porta è aperta”, sottolinea il magistrato, “ma Napoli si ama, non si amministra. Confrontiamoci sui programmi, lo chiedo a tutti, anche ai giornalisti, basta con i sondaggi condominiali, non si possono raccontare sciocchezze con un sondaggio dove il 30-40% di chi risponde dice che non ha opinioni. Ho detto a tutti i candidati vediamo la gente, concentriamoci sui fatti, sui programmi e di questo prego anche i giornalisti di interessarsi: interrogate i candidati su cosa vogliono fare”, esorta Maresca, “e su perché non l’hanno fatto fino a ieri, perché chi aveva capacità e ruoli di governo non lo ha fatto”.

La reazione di Forza Italia è ironica: “Sto consultando il vocabolario”, replica il coordinatore cittadino di Forza Italia, Fulvio Martusciello, “su cosa significhi il verbo fottere. In vita mia non l’ho mai usato, e come me oltre il 90 per cento dei napoletani”. Beato chi gli crede, ma Martusciello non arriva alla rottura. Duro invece il commento di Antonio Iannone, senatore e coordinatore campano di Fratelli d’Italia: “Noi non ci stiamo a queste condizioni”, afferma Iannone, “eravamo pronti a sostenerlo con il simbolo e non ci interessa se FI e Lega fanno altre scelte. È chiaro che Maresca non ci vuole, ma non capiamo quale sia la differenza da di avere gli stessi uomini in una lista di partito o in una civica. Gli uomini quelli sono e hanno una loro storia”. Il partito di Giorgia Meloni, a questo punto, correrà da solo alle Comunali di Napoli del prossimo autunno. Probabile che il candidato a sindaco sarà Sergio Rastrelli.

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