NAPOLI – Il M5S attraversa il periodo più difficile della sua breve quanto intensa esistenza, e le prossime Amministrative sono viste come un vero e proprio incubo. In autunno, lo ricordiamo, vanno al voto le città più importanti d’Italia, a cominciare da Roma, Napoli, Milano e Torino. In Campania, si vota anche a Caserta, Benevento e Salerno. I pentastellati si preparano a questo appuntamento così importante in una situazione di totale confusione. Il reggente attuale, Vito Crimi, è stato abbondantemente sfiduciato in termini politici, mentre Giuseppe Conte è ancora lontano dal prendere il timone della nave. L’altro ieri, Davide Casaleggio ha ufficializzato il divorzio con il M5S, che ora si ritrova con la necessità di reperire un’altra piattaforma web che abbia le stesse potenzialità di Rousseau. I parlamentari sono in rivolta contro la richiesta di 1.000 euro al mese per finanziare il movimento di Conte. Infine, il video di Beppe Grillo sulla vicenda giudiziaria del figlio Ciro ha messo in enorme imbarazzo i grillini. Fateci caso: pur essendo il M5S la più ampia forza parlamentare di maggioranza, i suoi ministri sono completamente spariti dal dibattito politico.
In questa situazione, a quanto apprende Cronache di Napoli, il M5S non è in condizione neanche di sedersi al tavolo delle trattative con il Pd per le Comunali. A Roma, Conte aveva garantito ai Dem di far ritirare Virginia Raggi: niente da fare, il sindaco uscente resiste e ha dalla sua parte molti attivisti, la maggioranza. Al primo turno, Pd e M5S si divideranno. Stesso discorso a Milano, dove ieri l’autorevole deputato Stefano Buffagni ha detto chiaramente che i grillini andranno da soli. Conte non si decide a scendere in campo perché non vuole intestarsi la sconfitta delle Amministrative. L’ex premier tentenna e prende tempo. A Napoli, Roberto Fico e Luigi Di Maio, da sempre avversari, hanno siglato, a quanto apprende Cronache, un patto di non belligeranza per tentare di non affondare completamente. Un asse, quello tra il presidente della Camera e il ministro degli Esteri, scaturito dalla necessità di sostituire in qualche modo la leadership nazionale, sostanzialmente vacante.
Un asse che, attenzione, non ha come obiettivo quello di spuntare una candidatura grillina a sindaco di Napoli. Come ben sa chi ha avuto modo di ascoltare i big della politica nazionale, la voce che vorrebbe Fico in corsa è totalmente infondata. Le più alte cariche istituzionali e politiche hanno chiesto a Fico di non lasciare vacante la poltrona di presidente della Camera in un momento così delicato come quello immediatamente precedente alla elezione del nuovo Capo dello Stato. Il successore di Sergio Mattarella verrà eletto nel gennaio 2022.
Dunque, Fico e Di Maio si sono alleati per cercare di tenere il M5S napoletano e campano a galla e all’interno della coalizione che sosterrà Gaetano Manfredi, ex ministro dell’Università e vero favorito per la candidatura a sindaco. Domani infatti, al tavolo di coalizione del Pd, siederanno anche i parlamentari Luigi Iovino, Alessandro Amitrano e Gilda Sportiello. Presenzieranno, senza rivendicare nulla per la loro parte politica.