NAPOLI – E’ un trend che sembra inarrestabile quello della fuga dalle urne. L’affluenza continua a calare, consultazione dopo consultazione, a dimostrazione che la politica sempre meno riesce a coinvolgere e scaldare i cuori dei cittadini. La provincia di Napoli in queste ore è chiamata a eleggere il sindaco e il nuovo Consiglio in comuni importanti, popolosi e in cui si sono consumate negli anni battaglie politiche accesissime. Basti pensare a Pomigliano d’Arco, storico feudo della sinistra negli ultimi anni prima conquistato dal centrodestra e poi diventato centro di gravità principale dell’universo pentastellato, essendo la città di nascita dell’ex ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Alle 19 di ieri aveva votato poco più del 38% degli aventi diritto, quattro punti percentuali in meno al già non lusinghiero 42% delle precedenti elezioni. Un calo del 4% in linea con il dato provinciale che è omogeneo (media di 10% in meno, ma va considerato che nel 2018 si votò in una sola giornata) tranne alcune eccezioni.
In controtendenza
A Grumo Nevano, Pollena Trocchia, Quarto e San Vitaliano l’affluenza è, per ora, in crescita o in calo leggerissimo rispetto alle ultime Comunali, segno che in questi casi è stato l’impegno dei candidati a infiammare la sfida e riportare la gente alle urne. Eccezioni, però, in un quadro desolante. A Marano alle 19, undici punti percentuali in meno di affluenza rispetto all’appuntamento elettorale precedente, un crollo devastante. E in questo caso la fuga dalle urne fa particolarmente male perché si tratta di un Municipio recentemente sciolto per infiltrazioni della camorra. Potrebbe essere questa l’occasione per ripartire, per dare un futuro diverso al territorio, ma i cittadini non si fidano, evidentemente. Tanti punti percentuali in meno di partecipazione anche a Cimitile e Palma Campania (in quest’ultimo caso, però, si è passato da un ottimo 60% a un più che discreto 50%), mentre a Casamicciola Terme il crollo è totale (dal 58% al 45%).
Il caso di Casamicciola
Sull’isola l’ultima amministrazione era stata mandata a casa al culmine di una crisi politica, l’Ente era stato commissariato e poi c’è stata la devastante frana di novembre. Un territorio ferito al cuore che sembra rispondere in maniera fredda alla chiamata dei nuovi progetti politici. In tanti, in troppi, non si fidano e hanno scelto di restare a casa. Fino alle 15, in ogni caso, ci sarà tempo per esprimere le proprie preferenze e c’è grande attesa per l’esito delle elezioni in Comuni chiave dell’area metropolitana come le già citate Pomigliano, Marano e Quarto a cui vanno aggiunte Torre del Greco, Cercola, Qualiano e Ottaviano. Seggi aperti anche a Boscoreale, Cicciano, Forio, Sant’Agnello e Scisciano. Un test che darà qualche indicazione utile anche sullo stato di salute dei partiti a livello locale: il centrosinistra è unito in poche località e il Pd è lacerato dalla guerra interna tra il gruppo Schlein e i deluchiani, mentre il centrodestra si è presentato unito dove non si è nascosto. Curiosità per il dato sui grillini, che vivono una stagione di limbo tra la rinascita e la disfatta. In ogni caso, e vale per tutti, la fiducia degli elettori in questa fase, è ai minimi storici.
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