Condannato per schiavitù, preso ad Afragola mentre preparava la fuga: deve scontare 10 anni

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AFRAGOLA – La sua fuga è finita tra gli scaffali di un negozio etnico, con le valigie quasi pronte e la speranza di svanire nel nulla. Si chiude così, nella giornata di ieri, la latitanza di un 38enne di origine nigeriana, condannato in via definitiva a una pesante pena per crimini odiosi: riduzione e mantenimento in schiavitù finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Un aguzzino che per anni ha lucrato sulla pelle e sulla disperazione di giovani donne, trasformandole in merce.

L’operazione, condotta con precisione chirurgica dagli uomini della Squadra Mobile di Napoli, ha messo la parola fine a un’attesa di giustizia che durava da oltre un mese. Il provvedimento di carcerazione, infatti, era stato emesso lo scorso 23 ottobre dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Ufficio Esecuzioni Penali. La sentenza, ormai passata in giudicato, parla chiaro: 10 anni e 8 mesi di reclusione. Una pena severa, commisurata alla gravità di un reato che annienta la dignità umana, riducendo le persone a oggetti di proprietà.

Rintracciare il condannato non è stato semplice. L’uomo, consapevole del suo destino giudiziario, si era reso irreperibile, cercando di mimetizzarsi nel vasto e complesso tessuto dell’hinterland napoletano. Ma non aveva fatto i conti con la tenacia degli investigatori. I “falchi” della Mobile, coordinati dalla Procura, hanno avviato una minuziosa e paziente attività info-investigativa. Un lavoro fatto di appostamenti, di analisi di tabulati, di “soffiate” raccolte sul territorio e vagliate con meticolosa attenzione. Pezzo dopo pezzo, gli agenti hanno ricostruito la rete di contatti e i possibili nascondigli del 38enne, stringendo il cerchio attorno a lui giorno dopo giorno.

La svolta è arrivata quando le indagini si sono concentrate su un anonimo locale nel comune di Afragola. All’apparenza una semplice rivendita di prodotti etnici, ma in realtà, come poi accertato, un’attività abusiva che fungeva da copertura. Gli investigatori hanno capito che quello era il covo giusto e che il tempo stringeva. L’uomo stava per compiere la sua mossa finale, quella che lo avrebbe portato lontano dall’Italia, forse per sempre.

Il blitz è scattato con rapidità fulminea. Quando gli agenti hanno fatto irruzione nel locale, la scena che si sono trovati di fronte ha confermato ogni sospetto. Il 38enne non era lì per vendere spezie o tessuti. Era intento ad approntare alcune valigie, sistemando frettolosamente i suoi effetti personali. Il suo volto ha tradito la sorpresa e la rassegnazione di chi sa di essere stato catturato a un passo dalla libertà. Ogni tentativo di fuga era ormai inutile.

Ammanettato e condotto negli uffici della Questura per le formalità di rito, l’uomo è stato poi trasferito presso la casa circondariale di Poggioreale, dove inizierà a espiare la sua lunga pena. L’arresto rappresenta un importante successo per la Polizia di Stato e per la Procura di Napoli, un segnale forte nella lotta contro la piaga della tratta di esseri umani, un crimine silenzioso che consuma le sue vittime nell’ombra delle nostre città. Per una di queste ombre, la giustizia ha finalmente presentato il conto.

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