ROMA – In posizione equidistante, con in idee, però, che molto spesso non coincidono del tutto con quelle dei suoi ‘compagni’. Roberto Fico non tradisce sé stesso e il personaggio che, in questi anni, è stato conosciuto dagli italiani.
Il presidente della Camera si è detto contrario al condono e alle politiche sull’immigrazione che sta realizzando il governo pentaleghista.
Fico e le ‘truffe semantiche’: “Contrario al condono, comunque lo si chiami”
Alla festa di Mdp-Articolo 1, Fico ha usato l’espressione “truffe semantiche” in riferimento alle parole che volano in questi giorni, tra condono e pace fiscale.
“Le truffe semantiche sono state tante in queste Paese, come le missioni di pace che missioni di pace non erano – ha dichiarato – Sono contrario a qualsiasi condono, comunque lo si chiami. In un Paese in cui dai l’idea che puoi evadere o costruire abusivamente perché dopo 10 anni puoi sanare, è chiaro che ogni condono va in questa direzione”, ha specificato Fico. Non è mancato un commento sulla nomina di Marcello Foa a presidente della Rai e alla ‘spinta’ che sarebbe arrivata dall’incontro di Arcore tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. “Il punto allora è fare una legge sul conflitto di interessi e sui tetti pubblicitari. Sarebbe inaccettabile se non si facessero. Se no l’obiettivo è un altro. Fatto questo, Salvini può andare a Arcore tutta la vita”.
La distanza col governo sul tema dell’immigrazione: “Tutte le navi devono poter entrare nei porti”
Altro tema caldo e sul quale Fico si trova su posizioni differenti rispetto all’alleato Salvini è la questione migranti.
“Tutte le navi devono poter entrare nei porti, le persone devono poter sbarcare – ha continuato – Dobbiamo capire che Europa vogliamo costruire. I paesi di Visegrad e Orban non fanno gli interessi degli italiani. L’Italia deve salvare tutte le vite in mare. Se è in grado bene, se no deve chiedere aiuto a tutti. La Libia non è in grado di farlo”. Queste parole sono state pronunciate da Fico nel giorno in cui Luigi Di Maio, leader del M5s, aveva dichiarato che “per fortuna oggi non ci sono più Ong nel Mediterraneo perché le operazioni devono farle le autorità competenti”. Testimonianza, quella del presidente della Camera, che conferma una certa distanza dalle idee dei ‘big’ a 5 Stelle.