Confesercenti boccia il ‘Dl Sostegni’: ristori ridicoli, il 70% delle imprese fallirà

Confesercenti Campania boccia senza riserve il Decreto Sostegni varato dal Governo Draghi perché inadeguato sia ad aiutare le aziende campane e del Meridione che a rilanciare l’economia dei territori

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 21-10-2020 Roma , Italia Cronaca Movimento Italiano Ospitalità MIO - protesta davanti Mes Nella foto: Imprenditori e lavoratori della ristorazione e dell’ospitalità protestano davanti al Ministero dell’Economia contro l’inattività del Governo nel sostegno al settore Photo Mauro Scrobogna /LaPresse October 21, 2020  Rome, Italy News Italian Hospitality Movement MIO - protest in front of Mes In the photo: Entrepreneurs and workers in catering and hospitality protest in front of the Ministry of Economy against the government's inactivity in supporting the sector

Roma – Confesercenti Campania boccia senza riserve il Decreto Sostegni varato dal Governo Draghi perché inadeguato sia ad aiutare le aziende campane e del Meridione che a rilanciare l’economia dei territori. Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e delegato per le politiche del mezzogiorno di Confesercenti, fa suo il grido di dolore e rabbia che arriva da migliaia di attività imprenditoriali. “Il nostro è un SOS prima di morire. Da un lato ci sono 50mila imprese e 150mila lavoratori che saranno costretti a elemosinare per sopravvivere e dall’altro c’è una politica che non è capace di interpretare le aspettative e i bisogni degli imprenditori. Con questo Decreto Sostegni il premier Draghi prende in giro le nostre aziende, il cui 70% sarà destinato a chiudere per sempre di questo passo. Il sostegno che promette il nuovo decreto è ridicolo e inappropriato. La cifra destinata ai ristori per le aziende campane è una miseria: significa non dare ossigeno ma continuare a toglierlo, uno sfregio alle nostre attività chiuse o semichiuse da 11mesi. Con l’effetto che le aziende moriranno nel silenzio. Confesercenti Campania non consentirà tutto questo, e vale anche per il resto del Sud. Difenderemo tutte le nostre categorie”.

Il grido d’allarme, imponente e disperato, e il dissenso assoluto per il Dd del Governo Draghi provengono da tutte le attività, sia quelle rimaste completamente ferme e ormai in ginocchio, fallite o sul punto di esserlo (alberghi, villaggi, compagnie aeree, autonoleggio, agenzie di viaggio e l’intera filiera del turismo, il wedding e la filiera dell’indotto, il settore delle fiere e delle sagre, le palestre e i centri sportivi, le attività dei teatri e dei cinema e quelle a loro collaterali) che quelle che hanno aperto a singhiozzo (ristorazione, bar e simili, parrucchieri e benessere- che lunedì scenderanno in piazza dinanzi alla Prefettura di Napoli-, abbigliamento e moda, ecc…).

“Il tracollo è in atto da mesi per le attività ferme, ma anche quelle aperte a metà sono vicine al baratro, avendo perso sino al 50% del fatturato. Difenderemo le nostre imprese – prosegue Schiavo – perché non vogliamo che, ad esempio, i ristoratori o gli albergatori cadano nella trappola della malavita per avere liquidità per restare a galla. Non vogliamo mortificare tante aziende che saranno citate in giudizio perché non riescono a pagare i mutui e le cambiali. Gli imprenditori stanno vendendo i propri beni personali perdendo la propria dignità. Chiediamo l’intervento del Presidente della Repubblica Mattarella che ha dato fiducia a Draghi. E non dimentichiamo che anche il Governo precedente aveva commesso scempi inutili, come finanziare il chasback e la lotteria degli scontrini con 5 miliardi che hanno peraltro drogato il sistema di pagamento: queste risorse siano subito destinate ai ristori per le aziende”.

(LaPresse)

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