MILANO (tb) – I consumatori italiani favorevoli a una limitazione delle aperture delle attività commerciali in occasione delle principali festività. E’ quanto risulta da un sondaggio di Confesercenti. Il 59% del campione analizzato ha dato parere favorevole a limitare l’apertura di centri e negozi nelle celebrazioni come Natale, Capodanno, Pasqua, 25 aprile e primo maggio. La mossa del governo Monti di liberalizzare l’apertura delle attività commerciali, d’altro canto, non ha portato gli effetti sperati. Nel 2017, secondo i dati, le vendite del commercio al dettaglio sono risultate inferiori di oltre 5 miliardi di euro rispetto al 2011.
Anche l’effetto sull’occupazione, per Confesercenti: “È stato nullo: se è vero che nella grande distribuzione sono state assunte circa 30mila persone, il provvedimento è stato una catastrofe per i negozi indipendenti che, a partire dal fattore lavoro, non sono stati in grado di competere con le aperture 24 ore su 24, sette giorni su sette, praticate dalla grande distribuzione. E sono stati costretti a chiudere: secondo le nostre stime, dal 2012 ad oggi l’aumento di competizione innescato dalla deregulation ha portato alla cessazione di almeno 90mila piccoli negozi”.