L’endorsement di Boccia: “E’ una manovra di stimolo”

Scontro fra il presidente di Confindustria Boccia e l'ex ministro Pd Calenda. Il rappresentante di categoria esprime fiducia nella Lega, Calenda definisce "vergognoso" questo endorsement e Boccia gli replica dichiarando che l'esponente dem non è capace neppure di organizzare una cena

Foto LaPresse/Giordan Ambrico 12/09/2018, Torino (Italia) cronaca Confindustria: Sistema industriale per i corridoi europei Nella foto: Vincenzo Boccia Photo LaPresse/Giordan Ambrico September 12, 2018 , Torino (Italy) news Confindustria: Industrial system for the European corridors In the pic: Vincenzo Boccia

ROMA – Scontro fra il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e l’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda sul sostegno dell’associazione alla Lega. “Di questo Governo crediamo fortemente nella Lega” ha dichiarato Boccia dall’assemblea dell’associazione di Vicenza, a Breganze. Il presidente del sodalizio di categoria ha anche ricordato il rapporto storico fra la Lega e gli industriali di Lombardia, Veneto e Friuli.  “La Confindustria – twitta l’ex ministro – è ufficialmente leghista. Chissà se le imprese credono anche nel piano B, nel trasformare l’Italia in una democrazia illiberale, nello spread fuori controllo etc. Mai un Presidente aveva fatto un endorsement così a un partito politico. Vergognoso”.

Boccia: Calenda non sa neppure organizzare le cene

La controreplica sprezzante di Boccia non si fa attendere: “In realtà Calenda non è neanche in grado di organizzare una cena a casa sua con i compagni di partito”. Eppure ieri Confindustria aveva espresso dubbi sulla manovra economica del Governo. In particolare, in un’intervista alla “Stampa” Boccia ha dichiarato che “in pratica ci siamo già mangiati un pezzo di manovra” col rialzo dei tassi. Poco incoraggiante, ha spiegato, la reazione dei mercati che hanno fatto “alzare subito i rendimenti. Questo costerà alla finanza pubblica, alle famiglie e alle imprese. Ma più importante del numero è cosa vogliamo fare con le risorse che chiederemo in prestito. Tra il 2001 e il 2005 anche Francia e Germania presero la stessa decisione, ma investirono su economia reale e riforme strutturali”. Va poi ricordato che “il loro debito era attorno al 60% del Pil, meno della metà del nostro”.

No a una manovra di sola spesa e deficit

Per il leader di Confindustria “se questa manovra avesse dentro anche elementi sostanziali per incrementare l`occupazione, accelerare la crescita e ridurre il debito, avrebbe un senso. Se fosse solo spesa e deficit, e quindi debito, è evidente che porrebbe una criticità notevole. Per ora, sembra tutta una manovra di stimolo dei consumi e disincentivo al lavoro, molto rischiosa”.

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