ROMA – Al governo Confindustria chiede “incontri e non favori”. Vincenzo Boccia mette le cose in chiaro nel suo confronto a distanza con Matteo Salvini. Le proposte di via dell’Astronomia sono note anche al vicepremier: “Le ha anche su WhatsApp”, conferma Boccia. Intanto sull’allarme crescita zero lanciato dall’Ocse l’associazione degli industriali decide di non mettere il piede sull’acceleratore.
Confindustria attende le prossime mosse del governo
“Aspettiamo il decreto sblocca cantieri e il dl crescita perché queste sono analisi di previsioni a condizioni date, quindi ad oggi, se dallo sblocca cantieri emergesse un’operazione massiva e anche temporalmente rilevante e così dal dl crescita è evidente che il dato può essere corretto in termini previsionali in positivo. Incrociamo le dita”, spiega Boccia.
L’obiettivo è aprire una stagione riformista
Anche perché l’orizzonte delle elezioni Europee è sempre più vicino e, a tal proposito, Confindustria ha organizzato una serie di incontri in giro per l’Italia, a partire da quello andato in scena nella sede romana di Unindustria. Presenti esponenti di tutte le principali forze politiche, ad eccezione del Movimento 5 Stelle. Per aprire “una nuova stagione riformista” si parte da tre concetti chiave: “Un’Europa che include, un’Europa che cresce, un’Europa che conta” con l’obiettivo di recuperare “il senso delle ‘3P’, pace, protezione e prosperità, sui cui l’Ue ha basato le proprie fondamenta”.
Investimenti e occupazione
La parola d’ordine è una: investimenti. Secondo lo studio presentato da Confindustria, infatti, destinando a quelli transnazionali risorse aggiuntive per un valore pari al 3 percento del pil dell’Eurozona si creerebbe spazio per 1-1.5 milioni di occupati in più in un quinquennio.
Il nodo Tav, Boccia rilancia il sì
Inevitabile pensare anche alle infrastrutture, a partire dalla Tav. “Se qualcuno le blocca vuol dire che non condivide la nostra politica dei fini”, taglia corta Boccia secondo cui, invece: “Occorre un intervento organico di politica economica che abbia chiari i fini da realizzare, quindi costruire un’alleanza italo-franco-tedesca sulle grandi questioni, a partire da quella industriale”.
Politica dei fini, non di mere alleanze
Da parte della politica in generale serve quindi un cambio di approccio con una “politica dei fini” che deve superare quella delle mere alleanze. “Serve trasformare il patto di stabilità e crescita in un patto di crescita e stabilità”, il pensiero di Boccia. In cima alla ‘filiera’ in sintesi ci devono essere gli obiettivi e solo dopo bisogna definire strumenti e provvedimenti per realizzarli, sempre con un occhio ai saldi di bilancio.
(LaPresse/di Andrea Capello)