ROMA – Con le dimissioni di Maurizio Martina da segretario reggente del Pd si apre ufficialmente il percorso congressuale per l’elezione del nuovo leader. La palla passa in mano al presidente Matteo Orfini che dovrà convocare l’assemblea nazionale da cui uscirà la data ufficiale. Per ora, l’unica certezza è che tra tanti candidati ancora manca quello renziano.
Un passo alla volta
Dopo aver rassegnato le dimissioni Martina chiede di non perdere tempo: “Faccio seguito agli impegni presi – dice – dimettendomi dall’incarico di segretario e chiedendo di poter convocare a breve l’assemblea stessa per gli adempimenti conseguenti”. Quella assembleare è una tappa fondamentale poiché permette la ratifica di ogni decisione. A convocarla dovrà essere Orfini che prima, però, preferisce dare tempo ai renziani di individuare il proprio candidato al congresso tra gli ex ministri Marco Minniti e Graziano Delrio, cosa che potrebbe accadere alla due giorni della componente che fa capo all’ex premier del 9 e 10 novembre a Salsomaggiore, location notoriamente collegata al concorso di Miss Italia più che a Kermesse politiche.
La previsione
Il presidente Orfini conta di riunire l’assemblea intorno a metà mese, probabilmente il 17 novembre. “L’Assemblea sarà convocata nei prossimi giorni e le primarie entro febbraio, verosimilmente”. Subito dopo ci sarà la fase di costituzione del comitato per il congresso e poi la direzione nazionale.
Ipotesi di candidature
Al momento si tratta di questo, per ogni nome in campo da Nicola Zingaretti a Matteo Ricucci passando per Francesco Boccia perchè ognuno, prima di potersi dire realmente candidato al congresso dovrà raccogliere le firme e presentare la propria piattaforma programmatica. Da qui alle prossime settimane la rosa degli aspiranti leader verrà completata.