POTENZA – Il centrodestra in Basilicata vince le Regionali con l’ex generale della guardia di finanza Vito Bardi, è la prima volta nella storia repubblicana Netta sconfitta per il centrosinistra, al governo lucano da 24 anni, che ha puntato sul farmacista Carlo Trerotola e per il Movimento 5 Stelle guidato da Antonio Mattia.
Governo a rischio?
Nonostante le pressioni dei forzisti, al momento il leader leghista e vicepremier Matteo Salvini non sembra intenzionato a ‘mollare’ il Movimento. La Basilicata è la prima regione in cui i due partiti di governo si confermano primi, la Lega vince in coalizione, il Movimento si conferma primo partito pur dimezzando il proprio consenso.
Pd grande assente
Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega confermano il proprio trend positivo e strappano la Basilicata al centrosinistra senza difficoltà anche grazie al grande assente nella competizione elettorale: il Pd. Nessuna lista di partito, solo civiche collegate una delle quali guidata da Marcello Pittella, ex governatore finito in guai giudiziari che hanno pesato sull’esito finale.
Svolta, ma non cambiamento
Il centrodestra ha vinto servendosi dei ‘soliti noti’, personaggi della scena politica regionale che hanno fatto il salto della quaglia. Il caso più eclatante è quello dell’ex assessore della giunta Pittella Nicola Benedetto che con la lista Idea ha appoggiato Bardi parlando della necessità di un ‘cambiamento’ per i lucani. Come spesso succede, a scambiare il cambiamento col trasformismo ci si mette un secondo.
Sconfitta annunciata del Pd
Era nell’aria, era prevedibile. I lucani si sono stancati di prendere ‘schiaffi’ dai democrat. Difficile perdonare il ‘ciaone’ di Ernesto Carbone dopo il referendum sulle trivelle che vide la Basilicata compatta esprimere il proprio no alle trivellazioni. Non per presa di posizione ideologica, ma per esperienza diretta considerato che la regione ricca di petrolio vive da decenni sulla propria pelle pro, pochi, e contro, molti, delle trivellazioni. A questo si è aggiunta l’inchiesta su Tempa Rossa, Matteo Renzi era al capo del governo, e l’incapacità dei vertici Pd lucani, in primis Pittella di mantenere il partito unito. Le inchieste giudiziarie hanno fatto il resto.