Non c’è ancora la convocazione ufficiale, ma Giorgia Meloni ha già deciso che il prossimo primo maggio, quando si celebrerà la Festa dei lavoratori, il governo non si fermerà e tornerà a riunirsi a Palazzo Chigi. La premier ha infatti programmato per lunedì la convocazione del Consiglio dei ministri al cui ordine del giorno saranno inseriti provvedimenti in materia di lavoro e politiche sociali. Insomma, data e temi strettamente connessi visto che all’esame è atteso il decreto legge con il nuovo taglio del cuneo fiscale annunciato in occasione del via libera al Def.
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Con le misure di prossima attuazione si punta a introdurre un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sull’anno in corso. Un ulteriore passo questo che l’esecutivo intende compiere a stretto giro per testimoniare l’attenzione alla tutela del potere d’acquisto dei lavoratori e, al contempo, contribuire alla moderazione della crescita salariale.E della riunione in calendario tra dieci giorni ha parlato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al Salone del Mobile alla Fiera di Rho (Milano): “Nei prossimi giorni faremo un altro passo nella direzione che ci porterà da qui alla fine della legislatura a tagliare 5 punti di cuneo fiscale per tutti, per aumentare i salari. Tra pochi giorni un altro punto di taglio soprattutto per coloro che hanno un reddito più basso. A quel punto saremo arrivati a 4 punti per coloro con salari sotto i 25mila euro, ma qualcos’altro in più potrà essere fatto anche per gli altri. Questa è la direzione di marcia, la stiamo realizzando passo dopo passo già in questo primo anno di legislatura”.
Come anticipato ieri dal titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti, tutte le risorse a disposizione saranno destinate ai lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi. Nel decreto lavoro che sta per arrivare sul tavolo del governo, sui cui la ministra Marina Calderone è al lavoro da tempo (negli ultimi giorni è stata avvistata più volte a palazzo Chigi), sono attese anche novità sul fronte dei contratti a termine e quelle legate alla riforma del reddito di cittadinanza, destinato ad andare in soffitta nei prossimi mesi per fare spazio a nuovi strumenti di sostegno al reddito di chi non ha lavoro. In arrivo, secondo le ultime bozze, tre distinte misure: la Garanzia per l’inclusione (Gil), la Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal) e la Prestazione di accompagnamento al lavoro (Pal).
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