MILANO (LaPresse) – Movimento 5 Stelle e Lega tornano alla carica. Stavolta per chiedere le dimissioni del presidente della Consob, Mario Nava. “Rassegni le dimissioni con un gesto di sensibilità istituzionale. Che, a questo punto, appare davvero inevitabile. Al fine di ristabilire un rapporto di fiducia e di leale collaborazione fra istituzioni tanto rilevanti dello Stato”. Lo hanno scritto in una nota congiunta i capigruppo alla Camera e al Senato del M5S, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, e della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
M5S e Lega chiedono le dimissioni di Mario Nava
Il passo indietro, per M5s e Lega, si renderebbe necessario perché Nava – che è un funzionario della Commissione Europea soggetto a un ‘comando’ (una sorta di aspettativa, ndr.) di 3 anni alla Consob su richiesta del governo italiano – sarebbe “incompatibile” con la guida di un’authority italiana.
“Il presidente della Consob, Mario Nava, sui quotidiani nazionali si è dichiarato certo che non vi sia alcuna irregolarità nel suo operato e nella sua nomina. Eppure – rincarano la dose i parlamentari della maggioranza – rispondendo a un’interrogazione presentata al Parlamento Europeo, il commissario Oettinger ha confermato che l’attuale presidente della Consob ‘rimane soggetto agli stessi doveri e diritti’ dei funzionari della Commissione in attività di servizio. Ciò conferma i dubbi espressi dal M5S e dalla Lega”.
Per il governo le garanzie non sono sufficienti
Oettinger qualche giorno fa era andato anche oltre. Aveva chiarito che la scelta del ‘comando’ triennale di Nava – contestata dal M5S anche perché il mandato in Consob dura 7 anni – era stata concordata con le autorità italiane. Dopo aver verificato che “non avrebbe inciso sulla sua indipendenza”. Garanzie che ora paiono insufficienti a M5S e Lega. Il cui intervento suggerisce che il governo Conte potrebbe revocare a breve la richiesta di “liberare” Nava dai suoi incarichi in Commissione. Richiesta fatta dal precedente esecutivo a Bruxelles.
“I poteri estremamente penetranti attribuiti” alla Consob “impongono la massima attenzione nell’evitare situazioni di potenziale conflitto di interesse. Il protrarsi di questa condizione, ormai da diversi mesi, indica di per sé che una simile attenzione non è stata esercitata. Nonostante sia stata sollecitata da svariati atti di sindacato ispettivo. Fra cui un’interrogazione in Commissione Finanze del Senato”.
Castagna si schiera a favore del presidente della Consob
In difesa di Nava, invece, si è schierato l’amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna. “Mario Nava è una persona di valore assoluto. Abbiamo bisogno di persone valide e capaci. Con esperienza internazionale”. E Nava “ha un curriculum eccellente”.
Più cauto, invece, il direttore generale di Abi, Giovanni Sabatini. “Su queste valutazioni noi non entriamo. Soprattutto se riguardano organi di vigilanza. Dato che noi rappresentiamo i vigilati”. No comment anche da parte di Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo. “Non parlo di una istituzione”, si è limitato a dire. Cauta anche Stefania Bariatti, presidente di Mps, che ha preferito “non giudicare” la richiesta dei parlamentari di M5S e Lega. Anche l’amministratore delegato di Ubi, Victor Massiah, ha preferito non commentare. Così come l’a.d. di Bper Banca Alessandro Vandelli.
di Benedetta Dalla Rovere