ROMA – Visita istituzionale importante quella di oggi a Roma. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk. All’incontro era presente anche il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi. Prima ancora c’era stato il faccia a faccia con il premier italiano Giuseppe Conte che ha scelto un tweet per sintetizzare il momento, nel quale si è discusso soprattutto di migranti: “Oggi ho avuto con il Presidente Tusk un incontro molto utile. Gli ho anticipato che al pre vertice di Bruxelles non sono disponibile a discutere dei ‘secondary movements’ senza prima aver affrontato l’emergenza dei ‘primary movements’ che l’Italia si ritrova ad affrontare da sola”.
In attesa del vertice di Bruxelles
In soldoni significa che non si può pensare che l’Italia possa farsi carico in questo momento di tutti i migranti dei cosiddetti movimenti secondari che sono negli altri Paesi europei, in special modo dopo che in più occasioni si è riconosciuto che l’Italia è il paese più esposto ai flussi migratori. Questa è stata la posizione di Conte, ed è stata netta. La medesima che il governo italiano sottolineerà nel corso del tavolo che si terrà domenica prossima a Bruxelles. Botta e risposta a colpi di tweet tra i due. Perché anche Tusk ha espresso il suo pensiero sulla piattaforma social.
Italia non disponibile alla ‘migrazione di ritorno’ prevista dal regolamento di Dublino
“Sono stato felice di incontrare il premier Giuseppe Conte a Roma dopo il G7 di Charlevoix. Una buona discussione prima del consiglio Ue della prossima settimana sulla necessità di arginare l’immigrazione illegale”. Ma cosa si intende per movimenti secondari? Secondo il regolamento di Dublino, un migrante che arriva in un Paese e si sposta dal luogo in cui aveva avuto il primo approdo, può essere ricollocato nel posto in cui era giunto. Conte ha specificato che a questa ‘migrazione di ritorno’, l’Italia non è disponibile.