NEW YORK – Lotta all’evasione, tutela dell’ambiente e migranti. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto dagli Stati Uniti a margine dell’assemblea generale Onu. Lo ha fatto parlando della prossima manovra economica che, secondo lo stesso premier, rappresenterà una vera e propria rivoluzione culturale. Conte ha parlato con estrema chiarezza soprattutto sul tema dell’evasione fiscale e delle tasse.
Le parole del premier Giuseppe Conte
“Chiedo un patto a tutti gli italiani – ha detto – a tutti i cittadini onesti: accettare quella che potrà sembrare una misura nuova, qualcosa di innovativo. Chiedo di accettare questa sorpresa, perché il Patto sarà che poi pagheremo tutti di meno”. “Il nostro problema – ha proseguito – è il debito e l’evasione, la maggiore iniquità in un sistema collettivo e mi sto convincendo che bisogna intervenire radicalmente, come mai fatto in passato. Non parlo di una singola misura ma di un provvedimento complessivo come mai pensato prima. Se vogliamo una svolta radicale non possiamo introdurre misure palliative”. Una sorpresa importante, dunque, annunciata ma senza alcun dettaglio. Ha chiesto di aspettare Conte, aspettare l’evolversi di quello che sarà un cambiamento radicale e che comporterà anche l’inserimento nella Costituzione di alcuni argomenti ormai fondamentali. Vale a dire la tutela dell’ambiente, della biodiversità, dello sviluppo sostenibile: “È un obiettivo da raggiungere – ha ribadito – in questa legislatura. Siamo al lavoro per un vero cambiamento culturale”.
Le idee sul tema dei migranti
Anche sul tema dei migranti ci saranno novità: “L’accordo con Malta – ha sottolineato Conte – non è una fregatura. Ci vedrete presto ritornare con nuove buone notizie per un sistema di rimpatri molto più efficace a livello europeo. L’Italia sta preparando una svolta risolutiva”. Non poteva mancare, parlando di sbarchi e clandestini, l’attacco a Matteo Salvini: “Rispetto le opinioni di tutti – ha concluso – ma vorrei rimarcare che in passato tenevamo delle persone in mare alcune settimane e avevamo una redistribuzione affidata alle mie telefonate e a quelle del ministro Moavero”.