ROMA – “Vivo il compito di guidare l’intelligence non come esercizio di potere, ma come esercizio di grande responsabilità. Essendo chiamato – per la sicurezza nazionale – non ad attuare un indirizzo politico, bensì a garantire le precondizioni che consentono all’Italia di perseguire i suoi interessi nazionali e di svilupparsi pacificamente. Essendo incaricato cioè di tutelare i presupposti essenziali affinché qualsiasi indirizzo politico, indipendentemente da segno e colore, possa prendere corpo e dispiegarsi”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla presentazione della ‘Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza’, curata dal Comparto Intelligence e relativa all’anno 2019.
Le disposizioni del premier
“Tengo a sottolinearlo non tanto perché è esattamente per questo motivo che ho deciso di mantenere in prima persona. E continuerò ad assumere sino in fondo, la responsabilità politica e giuridica di sedere al vertice del sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e di risponderne in prima persona al Parlamento e al Paese, quanto perché auspico che la sicurezza del Paese sia terreno di incontro, convergenza e condivisione delle grandi scelte strategiche dalle quali dipende il nostro avvenire quindi resti ambito peculiare di un’attitudine corale, disinteressata, alla ricerca del bene comune”.
(LaPresse)