MILANO – “Dopo questo mio intenso coinvolgimento, non vedo un futuro senza politica”. Così il premier Giuseppe Conte in un colloquio con La Repubblica. “Io penso al presente e non al mio futuro. Iniziare a ragionare sul proprio futuro quando si ha un incarico così rilevante rischia di creare una falsa e distorta prospettiva”.
Gli obiettivi di Conte
“Una prospettiva che può insinuarsi nella mente come un tarlo e finisce per distrarre o peggio per condizionare le scelte e le decisioni che si è chiamati ad assumere (del tipo: non si pensa più se una tale decisione è giusta ma se conviene per il proprio futuro personale…)”, precisa però Conte, “per mia igiene mentale rimango concentrato sul presente su come posso riformare il paese e renderlo migliore senza pensare al mio futuro”.
Un futuro in politica
“Non mi vedo novello Cincinnato che mi ritraggo e mi disinteresso della politica. Ma la politica non è solo fondare un partito o fare il leader di partito o fare competizioni elettorali. Ci sono mille modi per partecipare alla vita politica e dare un contributo al proprio paese”, spiega il premier, “qualsiasi contributo mi troverò a dare sarà comunque in linea con la mia inclinazione che sabato ho esplicitato: sono un costruttore, non sono divisivo”.
(LaPresse)