Conti pubblici, Brunetta: “Ennesima stretta fiscale contro famiglie e imprese”

"Il ministro Tria ha fatto evitare all’Italia l’apertura della procedura d’infrazione per debito eccessivo grazie ad una manovra correttiva imposta da Bruxelles pari a 7,5 miliardi di euro".

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – “Il ministro Tria ha fatto evitare all’Italia l’apertura della procedura d’infrazione per debito eccessivo grazie ad una manovra correttiva imposta da Bruxelles pari a 7,5 miliardi di euro, fatta di tagli agli incentivi alle imprese, alle spese per le manovre bandiera come il reddito di cittadinanza e quota 100 e all’aumento, a suo dire del tutto inatteso, del gettito fiscale. Sull’ultimo punto, questa “manna caduta dal cielo” risulta essere caduta in modo troppo abbondante per essere vera. Soprattutto se si considera che nel periodo nella quale si è realizzata, l’economia italiana si trovava in piena recessione economica”.

I dati

“In fase di recessione, l’evidenza empirica ha sempre mostrato che le entrate diminuiscono, perché le imprese chiudono, la disoccupazione aumenta, così come i consumi. E, in effetti, se prendiamo l’ultimo Bollettino delle entrate del Dipartimento Finanze del Ministero dell’Economia, e osserviamo il gettito Ires, vediamo che questa legge è stata rispettata, in quanto questo è calato del -14,2%, nel periodo gennaio-maggio 2019. E anche per i consumi, se andiamo a leggere l’ultimo rapporto ISTAT, vediamo che questi sono calati come previsto, per colpa della recessione. Eppure, a fronte di consumi stagnanti, il gettito Iva è salito del +4,0%””, ha aggiunto.

Il problema

“Come si spiega tutto ciò? Si spiega semplicemente con il fatto che le entrate indirette non sono aumentate grazie ad un aumento della base imponibile dovuto a maggiori consumi. Cioè la “massa erariale” aggredibile, bensì ad un aumento dell’inasprimento delle regole imposte dal Tesoro. Fatturazione elettronica e altro. Ciò significa che chi ha subito l’aumento di pressione fiscale indotto dalla stretta sull’Iva sono state ancora una volta le imprese, i commercianti e i liberi professionisti. Altro che manna dal cielo: le maggiori entrate offerte a Bruxelles per evitare il commissariamento sono frutto dell’ennesima stretta fiscale contro famiglie e imprese”, ha concluso.

LaPresse

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