MILANO – Il rischio procedura d’infrazione aleggia sul Consiglio europeo straordinario di Bruxelles, ma non è il tema all’ordine del giorno. Eppure, l’Italia si presenta al summit dedicato alle nomine delle più alte cariche dell’Ue conscia di aver fatto i classici compiti a casa. Anzi, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, chiarisce che l’intento è di “difendere gli interessi degli italiani” e che il fascicolo conti pubblici sarà, piuttosto, un tema sul tavolo del Consiglio dei ministri che apre la settimana e il luglio che si preannuncia quantomeno impegnativo per la maggioranza gialloverde.
Il premier, che ha sentito in giornata anche i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, fa capolino davanti ai cronisti nella capitale belga e parla di “dialogo costruttivo coltivato da diverso tempo”. E poi ricorda le prossime scadenze: “Lunedì abbiamo un Consiglio dei ministri. Abbiamo avviato questo percorso, manderemo i nostri documenti e poi aspettiamo fiduciosi la posizione della Commissione”.
Conte chiarisce che “la nostra provvista finanziaria ammonta a quelli che sono risparmi di spesa e maggiori entrate. Punto”. Insomma, i toni sono risoluti. E il presidente del Consiglio lo lascia intendere anche quando dice a chiare lettere che è volato a Bruxelles “per difendere gli interessi degli italiani. In questo momento storico, nell’avvio di una nuova legislatura, il modo migliore è rivendicare un portafoglio economico di peso”.
In ogni caso, la giornata di lunedì non ha in agenda solo il Consiglio dei ministri con l’assestamento di bilancio. A Palazzo Chigi, infatti, Conte ha convocato per le 16.30, un’ora e mezza prima della riunione di governo, Maurizio Landini (Cgil), Annamaria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil).
Sul tavolo ci saranno, secondo quanto filtra, le questioni del lavoro e la prossima manovra economica. E fra le priorità del governo gialloverde, a trazione leghista, c’è l’impegno a mettere mano alle tasse.
Conte da Bruxelles mette i puntini sulle ‘i’
“Faremo la riforma fiscale e ci metteremo da subito al lavoro, dalla settimana prossima per elaborare un progetto riformatore nell’interesse degli italiani”. Poi torna a ripetere che non c’è “nessun veto di Salvini” e sulla flat tax sgombra il campo da qualsiasi dubbio: “La garantisco io come presidente del Consiglio”.
Intanto, mentre il vicepremier Luigi Di Maio ingaggia un altro duello con Autostrade e attacca “il partito dei Benetton”, accusato di avere “un solo obiettivo: andare contro il MoVimento 5 Stelle. Pensano di farci paura, ma pensano male”, il collega leghista Matteo Salvini non le manda a dire a Francia e Germania sul caso Sea Watch, ma la sua telefonata domenicale si è concentrata soprattutto sulle nomine e sul rischio procedura d’infrazione. Stessi temi toccati anche durante la chiamata fra Conte e il capo politico M5S. È chiaro che la posta in gioco è alta per il governo gialloverde. (LaPresse)