BRUXELLES – Una mano tesa verso l’Italia. Ma non troppo. Gli sherpa del Comitato economico e finanziario riuniti a Bruxelles hanno concluso che l’apertura della procedura di infrazione per deficit eccessivo e violazione del criterio relativo al debito pubblico è “giustificata”. Ma, secondo quanto si apprende a Bruxelles da fonti europee, gli esperti invitano anche a tenere conto di “eventuali nuovi elementi” provenienti dall’Italia. Come del resto aveva detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici in conferenza stampa mercoledì scorso. Lasciando “la porta aperta” al dialogo con il governo italiano.
L’Ue tende la mano all’Italia
La settimana scorsa Moscovici e il vice-presidente Dombrovkis hanno presentato il pacchetto economico di primavera e le raccomandazioni per paese. Affermando che l’Italia aveva violato i parametri europei relativi al debito pubblico nel 2018 e soprattutto non aveva rispettato gli impegni presi per ridurre il fardello.
Tecnicamente dopo l’opinione degli sherpa finanziari la palla torna ora alla Commissione europea che dovrà redigere la richiesta formale per l’apertura della procedura di infrazione. Ma di fatto tutto dipenderà dagli Stati Membri. La riunione dell’Eurogruppo di giovedì sarà un primo banco di prova per valutare gli orientamenti politici degli altri paesi e capire quanto margine di margine di manovra ha l’Italia per evitare la procedura.
Prosegue il dialogo per la quadra sui conti pubblici
Ufficialmente, sottolineano fonti europee, la situazione dei conti italiani non è in agenda all’Eurogruppo. Ma se gli stati membri avessero un atteggiamento più misurato, questo darebbe alla Commissione europea un mandato politico per cercare di mediare sui tempi e far slittare ogni decisione formale.
(LaPresse/di Margherita Sforza)
