Cop28, il messaggio di Papa Francesco: “Devastazione Creato è offesa a Dio”. Meloni: “Serve transizione ecologica non ideologica”

Terzo giorno di lavori alla Cop28, la conferenza del clima sotto l’egida dell’Onu in corso a Dubai fino al 12 dicembre.

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse 02-11-2022 Roma, Italia - Meloni a Palazzo Chigi

“La mia idea è che se noi vogliamo essere efficaci, se vogliamo una sostenibilità ambientale che non comprometta la sfera economico-sociale, quello che dobbiamo ricercare è una transizione ecologica, non ideologica”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo in plenaria alla Cop28 in corso all’Expo City di Dubai.

“È un momento chiave per contenere la crescita delle temperature mondiali entro 1,5 gradi. Anche se ci sono ragioni per essere ottimisti, l’obiettivo rimane molto lontano. La Cop28 deve essere una svolta, ci viene chiesto di fissare una chiara direzione e agire in modo ragionevole ma concreto”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo in plenaria alla Cop28 in corso all’Expo City di Dubai. “L’Italia sta facendo la sua parte nel processo di decarbonizzazione – ha quindi aggiunto la premier – e lo fa in modo pragmatico. Questo significa con un approccio neutrale alla tecnologia, libero da un radicalismo”.

Parlando in plenaria, Meloni ha ricordato che “siamo chiamati a stabilire una direzione chiara e a mettere in atto azioni ragionevoli ma concrete, come triplicare la capacità di generazione di energia rinnovabile nel mondo entro il 2030 e raddoppiare il tasso globale di miglioramento annuale dell’efficienza energetica, come indicato anche dalla Presidenza” della Cop28. La premier nel suo intervento ha quindi ricordato che l’Italia sta “gradualmente sostituendo la produzione di energia elettrica da carbone con le rinnovabili, abbiamo adottato un nuovo Piano per l’energia e il clima e stiamo investendo risorse e attenzione sui biocarburanti, tanto che siamo tra i fondatori della Global Biofuels Alliance. Nel contesto europeo, abbiamo tracciato un percorso per raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050 e per ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030. Ma siamo anche impegnati a garantire, attraverso il programma Ue ‘Fit for 55’, un approccio multisettoriale che rafforzi i mercati del lavoro e mitighi l’impatto sui nostri cittadini. E questo è un punto essenziale, perché se pensiamo che la transizione verde possa comportare costi insostenibili, soprattutto per i più vulnerabili, la condanniamo al fallimento”.

“Devastazione creato offesa a Dio, l’ora è urgente”

Il messaggio di Papa Francesco alla Cop28, la conferenza del clima sotto l’egida dell’Onu in corso a Dubai fino al 12 dicembre. “Purtroppo non posso essere insieme a voi, come avrei desiderato, ma sono con voi perché l’ora è urgente – le parole del Pontefice lette dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin – Sono con voi perché, ora come mai, il futuro di tutti dipende dal presente che scegliamo. Sono con voi perché la devastazione del Creato è un’offesa a Dio, un peccato non solo personale ma strutturale che si riversa sull’essere umano, soprattutto sui più deboli, un grave pericolo che incombe su ciascuno e che rischia di scatenare un conflitto tra le generazioni”.

“È acclarato – continua il Papa – che i cambiamenti climatici in atto derivano dal surriscaldamento del pianeta, causato principalmente dall’aumento dei gas serra nell’atmosfera, provocato a sua volta dall’attività umana, che negli ultimi decenni è diventata insostenibile per l’ecosistema. L’ambizione di produrre e possedere si è trasformata in ossessione ed è sfociata in un’avidità senza limiti, che ha fatto dell’ambiente l’oggetto di uno sfruttamento sfrenato”.

Papa Francesco nel messaggio letto a Dubai dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, rilancia poi una proposta: “Con il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari costituiamo un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e realizzare attività che promuovano lo sviluppo sostenibile dei Paesi più poveri, contrastando il cambiamento climatico”.

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