Via libera, senza discussione, dell’Unione europea alla direttiva sul Copyright, ma l’Italia è tra i Paesi che hanno votato contro.
Nuove regole
Tre le regole di base: introduzione delle eccezioni obbligatorie al diritto d’autore ai fini del text and data mining, delle attività di insegnamento online e della conservazione e diffusione online del patrimonio culturale; miglioramento delle pratiche di licenza per garantire un più ampio accesso ai contenuti creativi; realizzazione di un mercato ben funzionante per i diritti d’autore. La direttiva introduce un nuovo diritto per gli editori di stampa per l’uso online delle loro pubblicazioni sulla stampa.
Gli ‘oppositori’
A votare contro sono stati l’Italia, la Svezia, la Finlandia, la Polonia, l’Olanda e il Lussemburgo. Mentre hanno optato per l’astensione Slovenia, Estonia e Belgio. Infine la Germania ha fatto mettere a verbale un suo protocollo in cui invita la Commissione ad evitare filtri all’upload e censura.
L’iter
La direttiva sul copyright, proposta nel settembre 2016 e votata a marzo scorso, dovrà essere applicata entro i 24 mesi successivi alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue.
I soddisfatti
“Con l’accordo di oggi – dice il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker – abbiamo adeguato all’età digitale le norme sul copyright. L’Europa avrà ora norme chiare che assicurano un’equa retribuzione per i creatori, diritti solidi per gli utenti e responsabilità per le piattaforme. Quando si tratta di completare il mercato unico digitale in Europa, la riforma sul copyright è il pezzo mancante del puzzle”.
Produttori favorevoli
“Abbiamo un testo bilanciato che fissa un precedente da seguire per il resto del mondo, mettendo cittadini e creatori al centro della riforma e introducendo regole chiare per le piattaforme online”. E’ questo il commento dell’associazione dei produttori di musica indipendente europea (Impala), Helen Smith. “La Ue – conclude – ha dimostrato di essere un leader nel sostenere un internet equo, aperto e sostenibile”.