Copyright, via libera dell’Ue, ma l’Italia vota contro

Soddisfazione di Junker e dei produttori indipendenti europei

(FILES) In this file photo taken on December 4, 2017 a mousepad with the Facebook logo is seen at Facebook's headquarters, designed by Canadian-born American architect Frank Gehry, at Rathbone Place in central London. Facebook on February 27, 2018 announced a $3 million pilot project aimed at helping US newspapers boost paid digital subscriptions. The move was the latest by the huge social network to respond to concerns that it and other online platforms have hurt news organizations by dominating internet advertising. / AFP PHOTO / Daniel LEAL-OLIVAS

Via libera, senza discussione, dell’Unione europea alla direttiva sul Copyright, ma l’Italia è tra i Paesi che hanno votato contro.

Nuove regole

Tre le regole di base: introduzione delle eccezioni obbligatorie al diritto d’autore ai fini del text and data mining, delle attività di insegnamento online e della conservazione e diffusione online del patrimonio culturale; miglioramento delle pratiche di licenza per garantire un più ampio accesso ai contenuti creativi; realizzazione di un mercato ben funzionante per i diritti d’autore. La direttiva introduce un nuovo diritto per gli editori di stampa per l’uso online delle loro pubblicazioni sulla stampa.

Gli ‘oppositori’

A votare contro sono stati l’Italia, la Svezia, la Finlandia, la Polonia, l’Olanda e il Lussemburgo. Mentre hanno optato per l’astensione Slovenia, Estonia e Belgio. Infine la Germania ha fatto mettere a verbale un suo protocollo in cui invita la Commissione ad evitare filtri all’upload e censura.

L’iter

La direttiva sul copyright, proposta nel settembre 2016 e votata a marzo scorso, dovrà essere applicata entro i 24 mesi successivi alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue.

I soddisfatti

“Con l’accordo di oggi – dice il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker – abbiamo adeguato all’età digitale le norme sul copyright. L’Europa avrà ora norme chiare che assicurano un’equa retribuzione per i creatori, diritti solidi per gli utenti e responsabilità per le piattaforme. Quando si tratta di completare il mercato unico digitale in Europa, la riforma sul copyright è il pezzo mancante del puzzle”.

Produttori favorevoli

“Abbiamo un testo bilanciato che fissa un precedente da seguire per il resto del mondo, mettendo cittadini e creatori al centro della riforma e introducendo regole chiare per le piattaforme online”. E’ questo il commento dell’associazione dei produttori di musica indipendente europea (Impala), Helen Smith. “La Ue – conclude – ha dimostrato di essere un leader nel sostenere un internet equo, aperto e sostenibile”.

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