ROMA (LaPresse) – Dalle parole si va verso i fatti. La Figc annuncia la stretta nei confronti dei tesserati che si renderanno protagonisti di violenza nei confronti dei direttori di gara. “La tolleranza non sarà zero, ma meno uno”, dice soddisfatto il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi. Della questione è stato investito direttamente il numero uno della Figc, Gabriele Gravina. A lui il consiglio federale ha dato mandato di scrivere un nuovo comma dell’articolo 19 del codice di giustizia sportiva.
La linea dura adottata dalla Figc
Per gli episodi di condotta violenta verso le giacchette nere la pena minima edittale sarà di un anno di squalifica. “Vogliamo una norma che sia risolutiva”, spiega il capo del pallone italiano. La nuova regola sarà pronta “nel giro di ore” e prevede anche “altre novità”. Una linea dura che soddisfa i fischietti, stufi delle aggressioni subite sui campi da gioco. “Spero che si volti pagina perché così non si può andare avanti – il pensiero di Nicchi – non possiamo mandare al massacro i nostri ragazzi”.
La piaga della discriminazione razziale e territoriale
Linea dura pure su un secondo problema che attanaglia il calcio nostrano, quello relativo ai cori di discriminazione razziale o territoriale che troppo spesso si sentono sugli spalti degli stadi. Nessuna nuova norma a riguardo ma la volontà di applicare in maniera stringente quella esistente. Gli step, spiega Nicchi, sono tre: “Prima bisogna fare l’annuncio tramite lo speaker, se i cori non cessano si ferma la partita, se ancora proseguono, si rientra nello spogliatoio”. Questo è quanto possono fare i direttori di gara. La misura estrema dell’annullamento dell’incontro, precisa invece Gravina, “spetta poi ai pubblici ufficiali presenti”.
Norme stringenti
E anche sulle questioni di tipo economico la Figc vuole cambiare marcia, a partire dall’iscrizione ai campionati. “Non vogliamo più vivere un’estate come questa”, dice a chiare lettere Gravina. Per questo sono state pensate una serie di norme stringenti, da approvare entro il prossimo 18 dicembre. L’obiettivo è garantire il tempestivo avvio dei campionati professionistici, anticipando i termini perentori di presentazione e valutazione degli adempimenti previsti.
Come cambierà il calcio
Nella fattispecie: presentazione delle domande di iscrizione e della documentazione necessaria per completarla non più al 30 giugno ma al 24 dello stesso mese; comunicazione dell’esito dell’istruttoria da parte delle commissioni entro il 4 luglio; possibilità di fare ricorso (sui documenti presentati, non si potrà più integrare la documentazione) entro l’8 luglio; Consiglio federale sulle ammissioni il 12 luglio. Nessun appello, infine, per le società che ‘sgarrano’ a stagione in corso. “Se non si pagano per due scadenze consecutive gli emolumenti c’è l’esclusione dal campionato”, tuona Gravina.
di Andrea Capello