ROMA – Arriva una buona notizia dall’ospedale Spallanzani di Roma. Per la prima volta si inverte il rapporto pazienti ricoverati Covid-19 positivi/ pazienti dimessi, più numerosi. I numeri del bollettino quotidiano parlano chiaro: i pazienti positivi sono in totale 185, i pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali, sono a questa mattina 207.
Non si abbassi la guardia
Giuseppe Ippolito, in ogni caso, continua a predicare cautela: “E’ vero, stanno calando i pazienti in terapia intensiva e ci sono meno decessi, ma questi sono numeri riferiti a gente rimasta infettata nelle precedenti due settimane. Dobbiamo mantenere questo trend”. Per il direttore scientifico del centro specializzato contro le malattie infettive i ricoveri in terapia intensiva si riducono anche perché “c’è un approccio più corretto” alla malattia. “Dobbiamo continuare su questo passo, non si deve pensare che per due giorni di trend in calo possiamo dire che va tutto bene e torniamo a fare quello che ci pare”, avverte.
Contagi: frena il trend nel Lazio
I dati del Lazio, comunque, fanno ben sperare. “Oggi registriamo un dato di 123 casi di positività, continua la frenata del trend che per la prima volta è al 3%. Ora è il momento di non mollare e mantenere alta l’attenzione anche in vista delle festività di Pasqua e Pasquetta”, sottolinea l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato. Da lunedì, spiega, partiranno le prime Rsa Covid con i primi 100 posti a disposizione sul territorio. Il Lazio conferma la disponibilità di un posto di terapia intensiva ogni giorno a disposizione della rete nazionale. Nella notte è arrivato un paziente in terapia intensiva da Bergamo al Covid Center del Campus Bio-Medico. “Sono in continua crescita i guariti che salgono di 36 unità nelle ultime 24 ore arrivando a 475 totali. Sono usciti dalla sorveglianza domiciliare in 9.921 e i decessi nelle ultime 24 ore sono stati 7”, sottolinea D’Amato. Attualmente, infine, i casi positivi nel Lazio sono 3.186. Tra questi 1.235 quelli ricoverati, 197 quelli in terapia intensiva e 1.754 in isolamento domiciliare.
(LaPresse/di Nadia Pietrafitta)