Coronavirus, arriva il decreto: stop tasse e mutui, bollette sospese e aiuti a turismo

Procedure semplificate per presentare istanza di cassa integrazione ordinaria o assegno ordinario in caso di sospensione o riduzione dell'attività lavorativa

Foto Filippo Attili/ Palazzo Chigi/ LaPresse in foto Angelo Borrelli

Pronto il primo decreto del Governo per rilanciare l’economia e contrastare gli effetti negativi su crescita e imprese dell’emergenza coronavirus. In Consiglio dei ministri, per utilizzare le parole di Roberto Gualtieri, arriva “un primo segnale concreto e importante, anche di fiducia”. Perché “è bene dare il messaggio che l’Italia va avanti, l’economia può ripartire, e bisogna avere un messaggio di fiducia e di serenità”. Il testo contiene i primi provvedimenti di sostegno ai comuni che si trovano nella ‘zona rossa’, ma non solo. Arrivano i primi aiuti anche per il turismo e le Pmi non direttamente legate agli undici Comuni ‘focolaio’ del virus.

Un nuovo decreto (che arriverà “entro la fine della settimana prossima”, assicura il ministro dell’Economia), saranno contenute poi misure più strutturali.

Nelle bozze in circolazione prima del Cdm si confermano le misure annunciate nei giorni scorsi. Per gli abitanti delle zone in quarantena stop per due mesi (erano sei in una prima bozza) al pagamento delle bollette di luce, gas e rifiuti; sospese fino al 30 aprile (prima era fino al 31/7) le rate delle assicurazioni; sospeso per un anno, poi, il pagamento delle rate dei beneficiari di mutui agevolati; sospese le cartelle esattoriali. Aiuti anche ai lavoratori.

Procedure semplificate per presentare istanza di cassa integrazione ordinaria o assegno ordinario in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa. Possibilità di estenderla a chi già beneficia di un trattamento Cigs e cassa integrazione in deroga anche per i lavoratori del settore agricolo. Viene poi riconosciuta un’indennità mensile pari a 500 euro per un massimo di tre mesi (e comunque parametrata all’effettivo periodo di sospensione dell’attività lavorativa) in favore dei collaboratori coordinati e continuativi, dei titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale e dei lavoratori autonomi o professionisti, mentre si rifinanzia per 50 milioni nel 2020 il Fondo centrale di garanzia per le Pmi in modo da far fronte ai maggiori oneri per le garanzie, gratuite, a favore delle Pmi danneggiate dall’emergenza coronavirus.

Potranno accedervi a titolo gratuito, infatti, anche le piccole e medie imprese che non hanno sede nella zona rossa ma in zone limitrofe o apparteneti “a una filiera particolarmente colpita”. Prevista anche una norma ‘salva stipendio’ per i dipendenti pubblici: “per i periodi di assenza per malattia” dovuta al Covid-2019, non si applicherà “la decurtazione del trattamento economico accessorio”. Il decreto prevede poi di mettere a disposizione del settore pubblico un numero di personal computer e tablet adeguato a “consentire lo svolgimento del lavoro agile quale misura per contrastare e contenere il diffondersi del virus”.

Nel testo ci sono poi le prime misure relative a tutto il Paese che mirano a sostenere le aziende del turismo. Operatori e sindacati incontrano il ministro Dario Franceschini e gli sottopongono le difficoltà derivanti da cospicue disdette (tra il 70 e il 90% per quel che riguarda gli alberghi) e mancate prenotazioni.L’obiettivo, almeno in questo primo testo, viene spiegato è tentare che nessuno, nel rimpallo dei rimborsi, si trovi nella condizione di perdere tutto o non avere risorse sufficienti. “L’Italia resterà un grande attrattore del turismo per sempre – assicura Franceschini – credo che ci sarà un ritorno molto veloce del turismo interno e dovremo lavorare perché ci sia anche un ritorno il più veloce possibile del turismo internazionale”.

Intanto, se la maggioranza fa quadrato e mette in luce gli sforzi fatti, auspicando un “consenso largo” ai decreti, Matteo Salvini gela il Governo: “Dopo una settimana di caos da Coronavirus, arrivano solo briciole per famiglie e imprese italiane – attacca – Lo stop alle cartelle esattoriali, ai versamenti e agli adempimenti fiscali e burocratici deve essere esteso a tutta Italia, non solo a qualche decina di Comuni. Sveglia!”.

Claudio Maddaloni (LaPresse)

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