ROMA – Sale a 105.792 il numero di casi totali di coronavirus in Italia, con un aumento di 4.053 unità (contando anche il numero di decessi e guariti) rispetto a ieri. Sono infatti 2.017 le persone risultate positive nelle ultime 24 ore al coronavirus. Il totale degli attualmente positivi è di 77.635 casi. Lo si legge nel bollettino della Protezione Civile. Ammontano a 1.109 le persone guarite oggi in Italia, per un totale di 15.729. I decessi di oggi sono 837, per un totale di 12.428 dall’inizio dell’epidemia; 4.023 invece le persone attualmente in terapia intensiva.
Mantenere il distanziamento sociale
“Mantenere il distanziamento sociale, non ci stancheremo mai di dirlo”. Così il capo dipartimento della protezione civile Angelo Borrelli durante la conferenza stampa. “Grazie al personale sanitario e tutti coloro che sono in prima linea e a loro tutto il nostro sostegno e la nostra riconoscenza”.
Un tavolo sui reagenti
“Da alcuni giorni abbiamo avuto questa esigenza della scarsità di reagenti per i tamponi. Ho invitato il ministero della salute a fare un tavolo per individuare soluzioni. E’ una delle esigenze che stiamo andando a soddisfare e che necessita di un coordinamento a livello nazionale”, ha detto Borrelli.
Ricoveri in calo
“C’è una forte diminuzione dell’incremento dei ricoverati, anche di quelli in terapia intensiva. Fotografa l’andamento di come il sistema ospedaliero affronta questi numeri, in contenimento”. Lo ha detto Roberto Bernabei, componente del comitato tecnico scientifico della protezione civile, in conferenza stampa.
L’età media dei deceduti
Prosegue poi Bernabei: “L’età media dei deceduti è di 79 anni, per il 70% si tratta di uomini, le donne sono più forti. Il Coronavirus colpisce organismi con delle fragilità. Ci sono 23 deceduti sotto i 40, 15 hanno patologie associate”.
Le residenze per anziani
Le residenze per anziani che ospitano 300 mila persone rappresentano “una zona molto grigia dove l’intervento è molto difficile, con incredibili disparità di personale e situazioni”. Così Roberto Bernabei del Policlinico Gemelli, durante la conferenza stampa della protezione civile a Roma. Presto, aggiunge Bernabei, arriveranno sul tema “indicazioni più puntuali”.
Il modello Bologna
E sul modello Bologna: “Penso tutto il bene possibile del modello Bologna, che controlla e mappa meglio le persone in isolamento a casa, prima del ricovero. E’ chiaro che nell’ondata dell’emergenza e del numero incredibile di persone con sintomatologia grave abbiamo pensato a rafforzare gli ospedali. Ma il discorso del territorio lo dobbiamo iniziare. E’ importante nel prossimo anno fare operazioni di questo tipo”.
Proroga fino a Pasqua
“Siamo fermi a Pasqua, questa è più o meno l’indicazione che il ministro ha recepito” per la proroga delle misure di rarefazione sociale per l’emergenza coronavirus. Lo ha detto Roberto Bernabei, componente del comitato tecnico scientifico della protezione civile, in conferenza stampa.
(LaPresse)