ROMA – Sono 2.886 in più le persone risultate positive al coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore. Un dato in aumento rispetto ai 2.339 in più di ieri. Il totale degli attualmente positivi è di 88.274. E’ quanto si legge nel bollettino giornaliero della Protezione Civile. Per la prima volta dall’inizio dell’emergenza Covid-19, prtò, scendono nelle ultime 24 ore i pazienti in terapia intensiva. Rispetto a ieri sono 74 in meno, per un totale di 3.994.
Diminuisce anche la cifra relativi ai decessi: 681 in un giorno. Il totale dall’inizio dell’epidemia è di 15.362. I guariti odierni sono 1.238, per un totale di 20.996.
Locatelli ricorda l’agente di Conte
Ad affiancare Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, è stato Franco Locatelli, residente del Consiglio superiore di sanità: “Oggi è scomparso un servitore della Stato, Giorgio Guardamacchia, che operava nella scorta del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. A lui – ha dichiarato il professore – credo che tutti noi dobbiamo dedicare un sincero e affettuoso pensiero. L’ho voluto citare perché le forze dell’ordine stanno giocando un ruolo importante”.
Il distanziamento sociale è l’unica arma efficace
Locatelli ha evidenziato il trend positivo dei dati nella lotta al Covid-19: “I numeri confortanti di oggi ci dicono che non abbiamo scampato il pericolo, ma che le misure messe in atto hanno contenuto il contagio epidemico. Occorre “richiamare tutti alle norme di distanziamento sociale, che rappresentano la strategia più efficace, come già fatto dal ministero della Salute. Anche il sindaco di Milano ha attirato l’attenzione sull’incremento del numero degli spostamenti. Ognuno di noi in Italia abbia comportamenti di responsabilità sociale. L’unico modo per onorare i nostri concittadini che hanno perso la vita”.
Il lockdown riduce drasticamente decessi e contagi
Durante la conferenza stampa è stata affrontata anche la cosiddetta fase 2: “Tutte le politiche di ripresa delle attività produttiva spettano al decisore politico e dovranno contemperare l’obiettivo di contemperare la ripresa economica graduale in funzione a tutta una serie di dati sulla diffusione epidemica” e non solo. “Noi abbiamo fatto tantissimi tamponi. Il lockdown – ha proseguito Locatelli – ha ridotto in maniera marcatissima il contagio, altrimenti ci sarebbe stata un crescita esponenziale di malati e morti”. “Uno studio autorevole ha di fatto definito in almeno superiori a 30mila il numero delle vite che sono state salvate o delle morti evitate attraverso queste misure di contenimento. Il 27 marzo i deceduti erano il 12% in più rispetto al giorno precedente, oggi siamo al 5%. L’incremento dei ricoverati in terapia intensiva era un +3%, siamo a un -2%. Il numero totale dei ricoverati sono passati dal +5% all’1%. I numeri parlano da soli”.
Presto partiranno i test sierologici
A Borrelli ed al presidente del Consiglio superiore di sanità è stato chiesto chiesto anchei quando lo studio sierologico partirà e quale test verrà fatto: “Non è ancora stato definito, perché vogliamo avere dei dati solidissimi. Questi studi partiranno presto”. “C’è già in atto – ha aggiunto il professore – anche tutto un percorso di organizzazione e di definizione procedurale del dimensionamento campionario e la metodologia, come ottenere il campione di sangue e come trasferirlo ai laboratori, in modo agile per ottenere risposte rapide. Questo è un fatto importante” anche per capire il “tasso di letalità”, utile “per il decisore politico” nel segno “di un allentamento delle misure a scaglioni, graduale”.
Il problema mascherine
La Lombardi ha obbligato i residenti in Regione ad uscire da casa soltanto con la mascherina: “Non c’è un collo di bottiglia che penalizza la produzione di mascherine. C’è grande dibattito anche nella comunità scientifica, non ci sono evidenze fortissime, la misura chiave è il distanziamento sociale”. “La mascherina è importante se non si rispettano le misure di distanziamento sociale”, ha aggiunto il capo della Protezione civile.
38 i pazienti in terapia intensiva in Germania
Continua lo spostamento all’estero di alcuni pazienti in terapia intensiva: “Sono 38 i pazienti ricoverati nelle terapie intensive tedesche. Siamo a 114 pazienti trasferiti dalla Lombardia, di cui 74 affetti da coronavirus”.
L’obiettivo: portare l’indice di contagiosità sotto l’1
Locatelli fa chiarezza sull’indice di contagiosità. “Ci avete sentito spesso in questi giorni parlare molti di noi dell’indice di RO, l’indice di contagiosità che avevo come primo obiettivo abbassare attorno al valore di 1. Questo valore è stato raggiunto ma adesso vogliamo andare oltre, vogliamo ridurlo e portarlo sotto 1 per avere l’evidenza che la diffusione epidemica nel Paese si è quantomeno arrestata come incremento giornale ma al meglio declina. L’obiettivo è scendere sempre di più”.
Il Centro-Sud ha contenuto l’emergenza
Sulla diffusione limitata al centro-Sud, “vale la pena – ha aggiunto il presidente – sottolineare come nelle Regioni dell’Italia centrale e meridionale c’è stata la possibilità di tutto il sistema sanitario di contenere il numero di soggetti infetti e di coloro che devono fare ricorso alle terapie intensive. Non era scontato. Questa è un’ulteriore dimostrazione dell’efficacia che le misure, non devono essere minimamente allentate. Per un po’ di mesi avremo da convivere con i malati da Covid-19″.
(LaPresse)