ROMA – Calano i decessi in Spagna che è pronta a riaprire le attività. Lo dichiara Pedro Sanchez. “Abbiamo tutti voglia di tornare sulle strade – ha detto il premier spagnolo – ma il nostro desiderio ancora più grande è di vincere la guerra ed evitare una ricaduta”. Riprenderanno così a lavorare l’edilizia e l’industria dopo oltre 15 giorni di stop. Una decisione che ha però suscitato molte perplessità esperti sanitari sia politici, con la più forte opposizione registrata in Catalogna. E il premier avverte che il Paese “è ancora lontano dalla vittoria”.
Paga anche la Russia
La Russia di Vladimir Putin sta pagando anch’essa un caro prezzo di vite umane. Solo ieri, infatti si sono registrati oltre 2.500 nuovi casi di contagio per un totale di 18.300. A dichiarare i numeri l’agenzia di stampa russa Interfax. “Nel corso dell’ultimo giorno – si legge nella nota – 2.558 casi Covid-19 sono stati registrati in 62 regioni della Russia”. E “su 2.558 nuovi casi, 1.355 sono stati registrati a Mosca, 495 nella regione di Mosca e 121 a San Pietroburgo. Il numero di casi ha raggiunto quota 18.328 (+ 16,2%) in 82 regioni della Russia”
La Francia prolunga il lockdown
Lo annuncia Emmanuel Macron che designa il prossimo 10 maggio quale data potenziale del termine restrittivo. Una data che comunicherà stasera alla 20 nel suo discorso in Tv. Il terzo dopo l’inizio della pandemia in Francia in cui “dovrebbe tratteggiare anche le linee principali di un metodo per fare ripartire il Paese dopo la fine della serrata che comincia a produrre effetti sul numero dei casi più gravi”
Cina altri 108 nuovi casi
Brutte notizia per la Cina. Infatti ieri, domenica di Pasqua, sono stati registrati altri 108 nuovi casi di cui 98 importati dall’estero 10 domestici tra i 7 dell’Heilongjiang e i 3 del Guangdong. Segnalati anche – secondo la Commissione sanitaria nazionale – altri 2 decessi nell’Hubei. Per cui i casi importati sono 1.378, di cui 511 guariti, 867 in cura e 38 gravi. I casi totali di contagio sono 82.160, di cui 1.156 sotto trattamento, 77.663 guariti e 3.341 decessi. I nuovi asintomatici sono 61, per 1.064 casi totali, di cui 307 provenienti dall’estero e ancora in cura.