ROMA – Chiusa la Lombardia e altre 11 province, nuove zone rosse e allargamento di quelle definite gialle. E’ l’aspetto fondamentale del nuovo Dpcm allo studio del premier Giuseppe Conte per contrastare l’epidemia del Coronavirus. “Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19”, si legge nella bozza, è vietato entrare e uscire “salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza” “nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria“.
Le misure, che includono tra l’altro il blocco degli impianti nei comprensori sciistici delle aree colpite, verranno formalizzate domani e avranno validità fino al 3 aprile. Sospese le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali, e attenzionati locali e ristoranti che, in caso di mancato rispetto delle norme di prevenzione, saranno chiusi.
L’obiettivo è rallentare il più possibile l’epidemia, in un momento in cui la Lombardia, con 2742 contagiati, 359 dei quali in condizioni serie, è costretta a iniziare il trasferimento di pazienti ricoverati in terapia intensiva nelle Regioni confinanti per insufficienza di posti letto. Le norme più restrittive, con particolare attenzione al taglio degli spostamenti dalle aree più colpite, puntano a limitare soprattutto gli assembramenti.
Scuole, Università e corsi, in Lombardia e nelle 11 province interessate dal provvedimento rimarranno chiusi fino al 3 aprile e “al fine di mantenere il distanziamento sociale – specifica il Dpcm – è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa”. Intanto, sul fronte della giustizia, per i prossimi quindici giorni sarà applicata la ‘sospensione feriale’ che prevede il blocco dei processi penali e civili ‘non ugenti’. Mentre su quello sanitario è già in atto il potenziamento dei posti letto negli ospedali, come disposto dal ministero della Salute.