MILANO– “Per il bene del calcio sarebbe bene che questa stagione venga portata a termine e lo spero, ma la salute viene prima del business. Il calcio è bello, ma la povera gente in Italia ha altro nella mente e nel cuore”. Così Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, sugli scenari futuri del calcio fermo per l’emergenza coronavirus. “Noi abbiamo avuto dei casi tra i giocatori e tra altri dipendenti nella parte medica e sono stati in ospedale. Umanamente siamo tutti più vicini, più forti, ci vogliamo tutti più bene. So che i giocatori vorrebbero andar fuori e giocare e lo capisco”, ha spiegato il patron ai microfoni di ‘Tutti convocati’ su Radio24.
“Nella Fiorentina con i sacrifici che abbiamo fatto siamo più vicini. Ho parlato con quasi tutti, ogni giorno cerco di farmi sentire con loro e di supportarli”, ha aggiunto. “Ognuno deve fare la propria parte in questa situazione. In 10 mesi abbiamo messo sul tavolo 300 milioni di euro e sono soldi miei. Posso andare avanti perchè ho dietro un’azienda come Mediacom, ma non tutti – ha sottolineato Commisso – sono nella mia situazione”. “Forse altri club non potranno andare avanti senza aiuti dal sistema calcio e dal governo e anche con l’aiuto dei giocatori”, ha proseguito Commisso. “Ho sempre parlato di infrastrutture, il calcio è un nostro patrimonio, il governo deve capirlo e deve lasciarci fare”. Poi un appello alla politica: “Quando le opportunità erano ok, per la prima volta nella storia della Fiorentina abbiamo speso e subito iniziato a costruire il centro sportivo più grande d’Italia. Avevamo l’obiettivo di finire entro fine 2021. Parlo ora di stadi, politica aiutateci, cambiate le leggi”.
LaPresse
Coronavirus, Commisso: “Spero che la stagione sia completata ma la salute viene prima di tutto”
"Per il bene del calcio sarebbe bene che questa stagione venga portata a termine e lo spero, ma la salute viene prima del business. Il calcio è bello, ma la povera gente in Italia ha altro nella mente e nel cuore"