ROMA – Conte comunica la Fase 2, ma appare monca. Nel nuovo Dpcm diversi i temi non affrontati dall’Esecutivo.
Le certezze
“Nella “Fase 2 – ha dichiarato i premier ieri sera – sarà fondamentale mantenere le misure di distanziamento sociale, per contrastare la diffusione del virus. In questa seconda fase sarà obbligatorio utilizzare le mascherine protettive sui mezzi pubblici”. E sulle mascherine ha chiarito che “il governo ha voluto evitare speculazioni calmierandone i prezzi e impegnandosi a eliminare completamente l’IVA”. Per cui il costo delle mascherine chirurgiche si aggirerà sui 0,50 “prezzo che comprende anche un piccolo margine di guadagno per le ditte produttrici”
Le assenze
Ma nel discorso si sono notate una serie di falle che pure non sarebbero dovute esserci in un momento delicato come questo: test e tamponi, bambini, scuole e università e app ‘Immuni’. E neppure ha spiegato come le attività potranno riaprire e come in questa seconda fase potranno effettuarsi gli spostamenti. “Stiamo producendo grossi sforzi – ha detto -. Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina sta lavorando incessantemente, con il continuo consulto del comitato scientifico, per far ripartire tutto da settembre”. Non ha parlato neppure di tamponi e test sierologici. In merito ai secondi pare inizieranno dal 4 maggio, così come ha riferito il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri.
Dov’è Immuni?
Conte ha chiarito che “le Regioni dovranno costantemente informare il ministero della Salute al fine di rendere noto l’andamento dell’epidemia, per evitare nuovi focolai e intervenire con un nuovo lockdown laddove fosse necessario. Cosa che può avvenire, sì, al livello sanitario ma che dovrebbe avvenire anche al livello di tracciamento sociale dato che secondo il comitato scientifico un serio problema al contenimento del virus sono gli asintomatici”.
Assenti anche i più piccini
Il dilemma si pone nel momento in cui i genitori dovranno tornare ai loro posti di lavoro. Chi si occuperà di loro con scuole e nidi ancora chiusi? Conte ha fatto cenno solo e soltanto ad un prolungamento dei congedi parentali a a bonus baby sitter, e nient’altro.