MILANO – E’ polemica tra Fontana e la Regione Lazio su una delibera che la Lombardia avrebbe adottata per la destinazione dei pazienti Covid nelle Rsa.
Fontana: ancora uno sforzo
“I numeri iniziano a darci ragione, a dimostrare che rispettando le regole si riuscirà ad uscire da questa maledetta pandemia”, ha dichiarato il presidente della Lombardia Attilio Fontana. Ma occorre “ancora uno sforzo perché siamo vicini. Il 4 maggio si ricomincerà gradualmente, si dovranno ancora subire delle limitazioni, ancora fare delle piccole rinunce. Io sono convinto che le cose andranno bene e a dire finalmente basta a questa situazione. Per questo penso si debba dire grazie a tutti i lombardi che hanno lottato”.
La difesa
Il governatore ha difeso l’operato della Lombardia mentre sono in pieno svolgimento le indagini sulla gestione dell’emergenza nelle Rsa. Tante le ‘case anziani’ dove per il coronavirus hanno perso la vita decine di ospiti. Come nel caso del Pio Albergo Trivulzio. E proprio in relazione a questa struttura, i magistrati hanno aperto un’inchiesta per epidemia colposa e omicidio colposo. Ma secondo Fontana per quanto accaduto “non c’è responsabilità diretta”.
Attacco politico
Fontana si difende e contrattacca, puntando il dito contro Zingaretti. “Una delibera simile a quella della Lombardia sulle Rsa era stata presa dal Lazio. Però – ha chiarito il leghista – al governatore del Lazio non è stato fatto alcun tipo di contestazione”. Dunque sentendo Fontana si starebbe assistendo ad un vole “attaccare l’organizzazione lombarda”.
“C’è un attacco nel confronto mio in quanto rappresentante di una certa parte politica. Si sta facendo quel fuoco incrociato – ha sottolineato – che è sempre stato fatto quando al governo c’era un rappresentante del centrodestra”. E ha poi aggiunto: “Il problema delle Rsa non è lombardo, laziale o italiano, è europeo. E il motivo è che quando si riesce ad inserire un virus letale come questo in un luogo dove sono ricoverati i soggetti più deboli, si rischia di fare veramente un disastro. Però tutte queste cose non vengono dette e si cerca di attaccare l’organizzazione lombarda”.
La risposta
Immediata la risposta della controparte: “Caro presidente Fontana – fanno sapere dalla Regione Lazio – prima di accusare si informi bene. Ancora una volta la Regione Lazio si trova a smentire una bufala diffusa per infangare il lavoro fatto durante questa emergenza dalla giunta. Alcuni giornali, prendendo spunto da una richiesta di disponibilità fatta alle Rsa del territorio dalla Regione per creare strutture esclusivamente Covid, vorrebbero far credere al lettore che, al pari della Lombardia, il Lazio avrebbe facilitato il contagio nelle residenze dedicate agli anziani”.
Tutto falso
Zingaretti ha risposto direttamente all’accusa di Fontana:“E’ totalmente falso, quell’avviso pubblicato sul sito regionale aveva come obiettivo di individuare quelle Rsa disponibili a diventare centri Covid, ossia luoghi che avrebbero ospitato esclusivamente pazienti contagiati che non necessitavano di ricovero ospedaliero. Questa scelta – ha aggiunto il segretario del Pd – è stata fatta proprio per isolare totalmente i contagiati e contenere la diffusione del virus. Quindi nessuna promiscuità tra positivi e negativi, nessuna facilità nel contagio, nessun caso Lombardia nel Lazio. Anzi, l’opposto di quanto sembra essere stato fatto in Lombardia: dividere e ripetiamo dedicare strutture esclusivamente al Covid. Una buona pratica validata dall’Istituto Spallanzani in piena conformità delle linee guida del ministero della Salute e che porterà ora anche all’apertura a Genzano di una Rsa covid totalmente pubblica proprio per continuare l’azione di divisione dei pazienti”.
Zaia, è guerra Sud – Nord
E Luca Zaia, governatore del Veneto non si tira indietro e attacca dopo la dichiarazione di Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania di chiudere i confini della Regione. “Se alcuni presidenti chiudono i confini regionali allora fanno loro l’autonomia, non è Nord contro Sud, è Sud contro Nord. Mettetevi nei panni di un cittadino che sale in treno. Se si chiudono i confini regionali verranno tutti soppressi, il Frecciarossa sarà fermo, nessun tipo di trasporto verrà autorizzato, che proposta è? Se poi c’è qualcuno che vuole preservare un’area delicata, ad altissima popolosità o con persone a rischio, è comprensibile, ma se dicono che chiudono i confini regionali mi dicano come fare. E io – ha concluso – non ho mai firmato ordinanze per chiudere”.