Fase 2, dal Viminale la circolare ai prefetti: “Da domani ricominciamo a vivere un po’ più normalmente”

La norma, spiega il ministero, “dovrà essere affidata ad un prudente ed equilibrato apprezzamento che conduca ad un’applicazione coerente delle disposizioni contenute nel Dpcm"

ROMA – Poche ore e per l’Italia sarà ‘Fase 2’. E per cercare di guidarla per mano, una circolare è stata inoltrata dal Viminale ai prefetti su spostamenti e divieto assembramento.

La norma “dovrà essere affidata ad un prudente ed equilibrato apprezzamento che conduca ad un’applicazione coerente delle disposizioni contenute nel Dpcm sulla Fase 2”. E ha poi sottolineato: “Dobbiamo a questo punto, da domani, ricominciare a vivere un po’ più normalmente ma continuando a rispettare rigidamente quelle regole di comportamento che ancora ci sono, per fare sì che la situazione migliori ancora di più e arrivi a una conclusione. E che se il virus non dovessero scomparire, ci consenta di convivere in maniera accettabile.
“Il termine congiunti – specifica il Viminale – ricomprende i coniugi, i rapporti di parentela, affinità e di unione civile, nonchè le relazioni connotate da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti’” dove si può “ricavarsi in modo sistematico dal quadro normativo e giurisprudenziale”. E sul divieto di assembramento si legge che c’è l’esigenza “di contenere l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini”

La ripresa

“E’ consentita, anche agli atleti e non, di discipline non individuali, come a ogni cittadino, l’attività sportiva individuale, in aree pubbliche o private, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri e rispettando il divieto di ogni forma di assembramento”. Da domani, inoltre “le aziende non dovranno più inviare ai prefetti richieste di autorizzazione o la comunicazione preventiva per la ripresa delle attività produttive industriali e commerciali. A fronte dell’esigenza di sostenere il riavvio del tessuto produttivo economico nazionale, si pone l’imprescindibile necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori e di assicurare idonei livelli di protezione negli ambienti di lavoro”.

Santelli ‘ammonita’

“Mi auguro – dice Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali – che la presidente Santelli segua le regole, quelle che disciplinano la vita nelle istituzioni. Lei le conosce bene e sa che quell’atto è illegittimo”, riferendosi all’ordinanza emessa dalla presidente della Regione Calabria, sulla riapertura anticipata di alcune attività commerciali non conforme con il Dpcm del governo. “Come Jole Santelli sa – ha continuato Boccia- giovedì è partita la lettera, l’invito che si è trasformato in una diffida e le procedure sono partite. Lei conosce bene le procedure, ha ancora tempo per ritirare l’ordinanza. Se non dovesse farlo, sa quello che succede quando parte una lettera che diffida dall’andare avanti rispetto a quell’ordinanza”. E ha aggiunto: “nelle ultime due videoconferenze non si è presentata, nemmeno confrontata e questo non va bene. Io l’ho chiamata perché ci conosciamo da anni” per cui senza il ritiro dell’ordinanza “nelle prossime ore ci l’impugnazione domani mattina al Tar”.

Fontana, la situazione migliora

“Le cose stanno andando gradualmente meglio – ha detto il presidente della Lombardia, Attilio Fontana – avevamo sempre detto che se avessimo rispettato quelle regole stringenti, che hanno sicuramente violato la nostra libertà e ci hanno costretto a vivere in modo strano e anomalo, le cose sarebbero migliorate. E in effetti così è stato. Siamo in una fase di discesa – ha aggiunto – che ci fa vedere non molto lontano la fine di questo incubo. Dobbiamo a questo punto, da domani, ricominciare a vivere un po’ più normalmente ma continuando a rispettare rigidamente quelle regole di comportamento che ancora ci sono, per fare sì che la situazione migliori ancora di più e arrivi a una conclusione”.

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