MILANO – A parole, nessuno dice di voler fare polemica ma, in fin dei conti, è scontro aperto fra la Regione Lombardia e il governo da una parte e i sindaci dall’altra. Il nodo del contendere non cambia, ma la temperatura del confronto è salita di parecchio: la fornitura di mascherine e di materiale sanitario, fondamentali per permettere di fronteggiare il coronavirus ma che ancora non bastano.
La miccia si accende quando il governatore Attilio Fontana, parlando a Radio Padania, attacca: “È passato ormai un mese e mezzo quasi dall’inizio dell’epidemia e sostanzialmente da Roma stiamo ricevendo delle briciole”. E poi a cascata arrivano la replica del ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, che assicura l’impegno di Palazzo Chigi con un occhio di riguardo per la Regione più colpita, la contrareplica del presidente e la risposta del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, secondo cui alla Lombardia “mandiamo più che agli altri”.
Fontana sbotta in collegamento con l’emittente leghista
“Noi ce la siamo cavata con le nostre risorse, senza alcun tipo di aiuto se non in minima parte. È una vergogna questa, non ci è arrivata se non una piccola parte di quello che avevamo richiesto a Roma”. E ancora: “Se noi non ci fossimo dati da fare autonomamente, avremmo chiuso gli ospedali dopo due giorni. Il numero di mascherine che ci arrivavano dalla Protezione civile non ci avrebbe consentito di aprire gli ospedali”.
A stretto giro, ecco la risposta di Boccia a ‘L’aria che tira’ su La7: “Non ho davvero tempo né voglia di fare polemiche. Lo Stato ha acquistato e continua ad acquistare materiali per le Regioni e soprattutto per la Regione Lombardia, che è quella in condizioni più critiche”. Tra l’altro, annota il ministro dem, “sul sito della Protezione civile, del ministero degli Affari regionali e di Chigi c’è tutto quello che Protezione civile e commissario hanno fatto in questo mese e continuano a fare ogni giorno”.
Il governatore lombardo interviene nuovamente sulla polemica
“Credo a quello che dice il ministro Boccia ma devo credere anche ai dati in mio possesso: per ora credo che abbiamo fatto molto di più come Regione”. Quindi, la parola passa a Borrelli, che usa l’arma della diplomazia: “Io voglio dire che con Regione Lombardia lavoriamo bene, a livello tecnico. Noi mandiamo i dispositivi di protezione individuale, materiale sanitario, medici. E a Regione Lombardia, che è tra le zone più colpite, mandiamo più che agli altri. Su circa 45 milioni di mascherine è andato il 17%. Noi diamo sempre il supporto maggiore, non aggiungo altro”.
C’è di più. Perché continua il botta e risposta fra il governatore e i sindaci, guidati da Giuseppe Sala di Milano, che lo sollecita su “tre aspetti fondamentali: mascherine, tamponi, test sugli anticorpi”. In serata poi arriva una lettera di Palazzo Lombardia di sei pagine, firmata da Fontana, per ribadire che l’epidemia ha costretto l’amministrazione regionale a “reagire prontamente”, con un coinvolgimento delle amministrazioni comunali. Ma, di certo, non finisce qui. (LaPresse)