Coronavirus, i contagiati salgono a 7.985, 102 guariti. Il ‘paziente 1’ respira da solo

Corrono ancora i contagi, ma diminuisce in proporzione il numero di morti e pazienti in terapia intensiva. E c'è una notizia che dà speranza: il paziente 1 di Codogno respira di nuovo autonomamente

Foto Claudio Furlan - LaPresse

ROMA – Coronavirus, i contagiati salgono a 7.985, 102 guariti. Il ‘paziente 1’ respira da solo. Corrono ancora i contagi, ma diminuisce in proporzione il numero di morti e pazienti in terapia intensiva. E c’è una notizia che dà speranza: il paziente 1 di Codogno respira di nuovo autonomamente. In un lunedì di marzo che arriva dopo un weekend da incubo, è sempre il capo della Protezione civile Angelo Borrelli a fare il punto sull’emergenza italiana, coadiuvato dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e da Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità.

Prima di tutto i numeri di casi positivi: 7.985, in aumento di 1.598 persone rispetto alle 18 di domenica, con un aumento del 25% circa. Di queste 4.316 sono in ricovero in strutture ospedaliera con dei sintomi, il 10% in terapia intensiva-subintensiva e circa 3mila in isolamento domiciliare. Un trend sicuramente in forte crescita, visto che sabato i casi erano stati 5061 (+ 1.145 rispetto al giorno precedente) e ieri si era arrivati a 6.387, con 1.326 positività in più.

I morti a lunedì sono stati 97, per un totale di 463. L’aspetto più rilevante è che domenica i decessi erano stati ben 133. Per quanto riguarda gli ultimi dati se ne sono registrati 8 in Lombardia, 14 in Emilia Romagna, 3 nelle Marche, 2 nel Veneto, 2 nel Lazio, 8 in Piemonte, 1 Liguria e uno in Toscana. “Abbiamo l’1% nella fascia d’età tra 50-59 anni, il 10% tra 60-69 anni, il 31% tra 70-79 anni, il 44% nella fascia d’età 80-89 anni e il 14% è ultranovantenne”, ha spiegato Borrelli, che insiste sul fatto che “i decessi sono caratterizzati per prevalenza di persone fragili e pluripatologie pregresse”. I ricoverati in terapia intensiva sono 733, +83 rispetto ai dati del giorno precedente, quando il balzo era stato di 291 pazienti. Al riguardo Rezza ha ribadito come l’età media dei pazienti è in terapia intensiva “è piuttosto elevata”, anche se è escluso possa abbassarsi nelle zone in cui potrebbero essere preferiti i giovani per le cure più importanti.

I guariti sono 102 (anche questo un dato in rialzo) per un totale complessivo di 724. Dal punto di vista logistico, è già avvenuta la consegna di un milione di mascherine, mentre è stata avviata la distribuzione di 325 ventilatori respiratori per le terapie intensive e subintensive.

A livello regionale, in Lombardia c’è un mezzo sorriso: il paziente ‘uno’, Mattia, è stato ‘stubato’ “in quanto ha iniziato a respirare autonomamente”, ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera. Il 38enne manager dell’Unilever era ricoverato a Pavia da quasi 20 giorni. In Lombardia i dati sono ancora molto preoccupanti: i contagi sono saliti a 5.469, ovvero 1.280 più di ieri e i ricoverati sono 2.802 (più 585). Rispetto all’inizio dell’emergenza sono stati creati 223 posti in più per l’intensiva.

Analizzando i dati nel resto dello Stivale, la situazione sembra ancora contenuta nel Lazio (97 positivi, dei quali 8 in terapia intensiva), 380 in Piemonte (101 a Torino), 101 in Liguria a ben 1.386 in Emilia, con 206 casi in più rispetto a ieri.

(LaPresse – Alessandro Banfo)

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