ROMA – Le persone positive al coronavirus in Italia sono oltre 20mila, per la precisione 20.603. La curva del contagio per ora si mantiene costante, e sfonda un’altra barriera. L’incremento rispetto a sabato è di 2.853 unità mentre il numero complessivo, considerati anche i guariti e i deceduti è di 24.747. E proprio relativamente ai morti i dati snocciolati come di consueto dal commissario all’emergenza, Angelo Borrelli, sono preoccupanti. Ben 368 in un solo giorno, il numero più alto dall’inizio dell’epidemia in Italia per un totale di 1809. Le persone attualmente in terapia intensiva, invece, sono 1672. La quota dei guariti, infine, si attesta a 2.335, sono 369 più di ieri.
La situazione più preoccupante resta senza dubbio quella della Lombardia con 10.043 persone ad oggi positive e 1218 deceduti. Seguono le Marche con 2741 e il Veneto con 1989. Oltre quota mille pure le Marche (1087) e il Piemonte (1030). Intanto cresce la preoccupazione per il sud, con i governatori di Sicilia e Calabria, Nello Musumeci e Jole Santelli, che chiedono l’intervento dell’Esercito per monitorare gli spostamenti, contrario invece il presidente della Puglia, Michele Emiliano.
In Campania, invece, Vincenzo De Luca ‘chiude’ per due settimane il comune di Ariano Irpino con divieto di entrata e uscita per tutta la popolazione. Una misura volta a isolare immediatamente un nuovo potenziale focolaio con oltre la metà dei casi di tutta la provincia di Avellino, ben 22 sui 37 totali.
“Non esiste un posto nel nostro Paese dove ci possa rifugiare, non c’è neanche in Europa. L’unico modo per vincere insieme questa battaglia e comportarsi seguendo le norme per evitare scenari particolarmente critici”, dice a tal proposito il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro invitando tutti a tenere duro. “Siamo a una settimana dall’adozione dei nuovi provvedimenti e nei prossimi giorni capiremo meglio come stanno impattando sulle curve”, aggiunge ancora.
Dall’Istituto superiore di sanità arrivano due precisazioni
La prima è relativa alla scelta delle persone a cui effettuare il tampone. “Ci atteniamo alle regole”, spiega Brusaferro rispondendo indirettamente al governatore del Veneto, Luca Zaia. “Altri Paesi europei stanno adottando le nostre stesse misure”. La seconda invece, è relativa alla permanenza del virus sulle superfici. “Possono resistere per qualche ora o qualche giorno ma solo se non vengono esposte a pulizia o ad altri elementi come sole, pioggia o intemperie”. La raccomandazione principale, insomma, resta quella di seguire le regole di pulizia lavandosi frequentemente e in maniera corretta le mani oltre alle misure di distanziamento sociale. Le mascherine per chi corre da solo piuttosto che i guanti quando ci si siede al volante, infine, sono misure “ingiustificate”. (LaPresse)