Finché non ci sarà un vaccino o una cura ben definita per sconfiggerlo, bisognerà convivere con il Covid-19. E la convivenza significa rinunciare alla normalità di un tempo. E’ per questo che la comunità scientifica sta accelerando per trovare una soluzione. Già durante l’estate, infatti, n Italia potrebbe essere testato sull’uomo un vaccino.
A dare la notizia è il consorzio eruopeo costituito fra l’azienda belga Univercells di Bruxelles, la tedesca Leukocare di Monaco e la ReiThera di Pomezia.
Prima le prove nel Belpaese, poi, se darà i frutti sperati, ci sarà la produzione larga scala.
Le tre aziende, hanno comunicato in una nota, “hanno deciso di unire gli sforzi nella lotta contro questa devastante pandemia mettendo in comune le rispettive competenze al fine di accelerare lo sviluppo rapido di un vaccino basato su di una singola dose”.
L’individuazione del vaccino è solo il primo scoglio da superare nella lotta al Covid-19. Problema di rilievo è la produzione. C’è, ha ricordato il consorzio, “l’importante necessità di garantire la produzione di milioni di dosi a tempo record”.