Coronavirus, la Cina vara una maxi-iniezione di liquidità per il sostegno al Pil

Il tasso sarà più conveniente, scendendo al 3,15% dal precedente 3,25%

LP / AFP PHOTO / Kazuhiro NOGI

MILANO – La Banca centrale cinese tenta di curare l’economia affetta dalle conseguenze del coronavirus e lo fa con una massiccia iniezione di liquidità. People’s Bank of China ha tagliato infatti il tasso di interesse sui prestiti a medio termine per sostenere il Pil cinese indebolito dall’epidemia del virus. In particolare, la decisione coinvolge 200 miliardi di yuan (28,6 miliardi di dollari) che vengono erogati alle banche con prestiti a un anno.

Scende il tasso

Il tasso sarà più conveniente, scendendo al 3,15% dal precedente 3,25%. Inoltre 100 miliardi di yuan di liquidità sono stati iniettati direttamente nel sistema. Sui mercati c’è sempre maggiore convinzione che le autorità politiche e monetarie di Pechino faranno di tutto per arginare le conseguenze negative del coronavirus sull’economia della Cina e giovedì prossimo la Pboc deciderà su un altro tasso, il ‘loan prime rate’, che dovrebbe essere a sua volta tagliato per facilitare il credito all’economia.

Si valutano tagli alle tasse

Lo stesso ministro delle Finanze, Liu Kun, in una intervista rilasciata alla rivista Qiushi del partito comunista cinese, ha reso noto che il governo sta valutando tagli alle tasse mirati e aumenti della spesa pubblica. I listini cinesi hanno reagito positivamente alla mossa della Banca centrale. L’indice Composite di Shanghai è balzato del 2,28% a 2.983,62 punti, mentre il secondo listino cinese, quello di Shenzhen, ha guadagnato addirittura il 2,98% a 11.241,5 punti. Meno coinvolto l’indice di Hong Kong, l’Hang Seng, che ha comunque terminato gli scambi con un rialzo dello 0,52% a 27.959,6 punti.

Tokyo chiude in negativo

Ha chiuso invece in negativo la Borsa di Tokyo, con il Nikkei che ha ceduto lo 0,69% a 23.523,24 punti. A pesare, però, non è stata soltanto l’emergenza coronavirus. Infatti il Giappone ha reso noti i dati sul Pil del quarto trimestre, che ha fortemente risentito dello scatto dell’aumento dell’Iva dall’8% al 10%. La spesa dei consumatori è crollata dell’11,1%, facendo scivolare l’economia giapponese. Il Pil su base annualizzata è calato del 6,3%, la contrazione più forte dal 2014. Il dato precedente sul Pil del terzo trimestre, ancora su base annualizzata, aveva registrato un incremento dell’1,8%. Il Giappone ha confermato ad oggi oltre 500 casi di contagio di coronavirus.

(LaPresse/di Lorenzo Allegrini)

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