ROMA – C’è luce in fondo al tunnel: l’Italia si prepara alla ‘Fase 2’, quella della ripresa, seppur lenta e costante. Fatta in due step, dove avranno la precedenza le aziende e, a seguire, i cittadini. Insomma ci si prepara alla rinascita dalle macerie causate dal Covid – 19 che ha seminato morte e distruzione ovunque.
La task force
Il governo sta lavorando a stretto contatto con gli scienziati. Saranno loro a dettare i tempi di una ripresa, mettendo da parte in maniera lenta ma costante le attuali misure restrittive che hanno consegnato ai domiciliari milioni di italiani con conseguenze catastrofiche per il commercio nazionale e internazionale. “Dobbiamo iniziare a predisporci per qualche misura di allentamento, perché il ‘lockdown’ non può durare troppo a lungo – ha detto il premier Giuseppe Conte al comitato scientifico – Bisogna ripartire, indicateci le regole”. Saranno gli scienziati a dover fornire notizie utili per il nuovo ed ennesimo Dpcm.
Speranza: “segnali positivi”
“Il Paese sta ancora attraversando una fase di emergenza – ha detto il ministro della Salute, Roberto SperanzaB- ma la curva sembra essersi stabilizzata e cominciamo ad avere segnali positivi. Ora possiamo ragionare di una fase due, ma sempre in un approccio di massima prudenza, cautela e gradualità”.
I due step
Il premier Conte ha analizzato la probabile ’Fase 2’ prevista in due step: “Dobbiamo iniziare a predisporci per qualche misura di allentamento – ha detto – perché il lockdown non può durare troppo a lungo e la sospensione dell’attività economica va contenuta il più possibile. Per ripartire bisogna definire nuove modalità di organizzazione della vita sociale e lavorativa, così da poter allentare le misure e predisporre la riaccensione dei motori del Paese”. Per cui va ora al Comitato Tecnico Scientifico l’idea di indicare la strada da intraprendere da qui a qualche settimana.