Coronavirus, risalgono vittime e contagi in Lombardia. Fontana: “Sono preoccupato”

Foto Claudio Furlan / LaPresse in foto il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana

MILANO – Dopo alcuni giorni di numeri in calo, la Lombardia registra purtroppo una nuova risalita di contagi e decessi legati al coronavirus. Sul fronte dei casi positivi, però, gli esperti sottolineano che il dato è legato all’aumento delle diagnosi. E crescono anche i guariti. Tutti i numeri di una regione che da oltre un mese paga il prezzo più alto al contagio da Covid-19 sono ancora una volta illustrati dall’assessore al Welfare, Giulio Gallera: “Oggi i dati sono purtroppo in crescita, una crescita anche significativa. I nuovi decessi sono 387, dato che porta il totale a 4.861. Colpisce il dato di Milano: siamo arrivati a 6.922 casi positivi, 848 in più in un giorno. Sono più del doppio di ieri. In regione abbiamo 34.889 casi positivi. Sono 2.443 in più in un giorno, mentre ieri erano 1.643”.

Cifre che sembrano spazzare via la flebile speranza che si stava accendendo negli ultimi giorni. Le città con il maggior numero di contagi restano Bergamo con 7.458 (386 in più, ieri erano state 344) e Brescia con 6.931 (334 in più, ieri erano state 300). Tra i positivi al coronavirus anche Luigi Cajazzo, direttore generale Welfare di Regione Lombardia, l’assessorato guidato proprio da Gallera.

“I numeri purtroppo non sono molto belli, il numero dei contagiati è aumentato un po’ troppo rispetto alla linea dei giorni scorsi. Io personalmente sono preoccupato”, ha commentato il presidente della Regione, Attilio Fontana.

Anche i ricoverati crescono molto e arrivano a 10.681, 655 in più in un giorno contro i 315 del giorno precedente, in terapia intensiva il dato sale di 27 unità mentre nello stesso tempo la Regione ha allestito 37 nuovi posti grazie ai respiratori consegnati dalla Croce Rossa. Ora in terapia intensiva ci sono 1.263 pazienti. Una nota positiva arriva dai guariti, che sono ormai 7.839. “Sono 1.501 più di ieri, quando erano stati 990. Il dato è in crescita”, ha sottolineato Gallera.

Tutti dati che comunque “vanno visti con una certa articolazione e nella loro interezza. I numeri ci dicono oggi che ci sono degli aumenti dei nuovi positivi e dei guariti. Questi numeri non rappresentano le nuove infezioni ma le nuove diagnosi. Nel momento in cui aumentiamo la tamponatura ciò comporta un aumento delle infezioni, ma stanno aumentando le diagnosi. E anche i guariti stanno progressivamente aumentando. Guardando i guariti, i decessi e i nuovi casi, credo che un cauto ottimismo continui a esserci”, ha spiegato Carlo Federico Perno, professore dell’Università di Milano e direttore del dipartimento di Analisi chimico cliniche e microbiologia dell’ospedale Niguarda di Milano.

Sui prossimi passi, Gallera ha aggiunto: “Inizieremo a fare il tampone anche alle persone indicate dai medici di medicina generale, ma la strategia della Regione è di considerare tutte le persone dal raffreddore in poi potenzialmente Covid positive”. “Nessuno – ha concluso – ha avuto il numero di casi che abbiamo avuto noi, nessuno ha dovuto dare una risposta così forte come abbiamo dovuto darla noi. Quindi la nostra regione è un caso unico, ma ha avuto una capacità di reazione straordinaria. In questa battaglia non ci sono scorciatoie, ma la possiamo vincere e la vinceremo se ognuno di noi sarà rigoroso con se stesso. La vinceremo con la responsabilità di ognuno di noi, di ogni cittadino”. (LaPresse)

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