ROMA – Rasserenare e ricucire. E’ questa la parola d’ordine che sembra cavalcare le note di Fryderyk Chopin e Ludwig van Beethoven nella Cappella Paolina del Quirinale. Il concerto straordinario rientra infatti nell’ambito delle iniziative dell’Anno della cultura e del turismo Italia-Cina 2020 ed è stato anticipato proprio per evitare che le tensioni tra i due paesi, con lo scoppio del Coronavirus, si trasformasse in una vera e propria crisi diplomatica. In platea, tra gli altri, siede anche l’ambasciatore cinese, Li Junhua.
Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, con poche parole mette fine alle tensioni con Pechino
“L’Italia esprime fiducia e sostegno alla Cina nell’emergenza contro l’epidemia, nell’impegno per assicurare la sicurezza sanitaria, anche internazionale”. E poi rilancia: “Abbiamo un nemico comune nell’epidemia in corso e, come ha scritto il Presidente Xi Jinping nel messaggio che mi ha inviato, le difficoltà sono temporanee, le amicizie sono imperiture”.
Poco prima, in apertura dell’evento, lo stesso Junhua aveva letto un messaggio del presidente Xi Jinping inviato all’inquilino del Colle nel quale si diceva “commosso” perché “la vera amicizia si vede nel momento del bisogno” e “in questo momento in cui il popolo cinese sta lottando contro il coronavirus con tutte le sue forze, le parole del suo messaggio sono un segnale della sua fiducia e del suo sostegno nei nostri confronti”.
“Il governo e il popolo cinese sono fiduciosi, determinati e hanno le capacità di vincere la battaglia contro l’epidemia, salvaguardando la sicurezza sanitaria regionale e globale” ha aggiunto Xi. Il presidente cinese ricorda il viaggio in Italia del marzo scorso, di cui custodisce un caro ricordo, e proprio sottolineando la sfida che il paese sta combattendo contro il Coronavirus “con tutte le sue forze”, il messaggio di solidarietà e sostegno di Mattarella rappresenta per il popolo cinese un grande segnale.
“Quest’anno ricorre il 50esimo anniversario dell’allacciamento delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia, attendo di rivederLa in questa occasione per continuare a scrivere insieme un nuovo capitolo dell’amicizia sino-italiana” ha concluso.
L’attrito non si è trasformato in rottura
Si è sbloccata anche la situazione per il piccolo Niccolò. Il giovane di 17 anni, studente italiano bloccato da giorni a Wuhan, farà rientro sabato a Roma, dopo un lungo braccio di ferro tra Italia e Cina, che aveva fatto sapere che non c’erano slot liberi per far atterrare a Wuhan l’aereo italiano pronto a partire per riportarlo in Patria. (LaPresse)