MILANO – “Lo dico e lo ripeto da settimane: il virus non ha colori politici. Siamo in guerra, in Veneto come a Roma. E al momento non c’e’ altro rimedio che isolare i focolai”. Così il governatore del Veneto Luca Zaia intervistato dal quotidiano La Stampa a proposito dell’epidemia da coronavirus in Italia.
“Qualcuno penserà che usiamo armi sproporzionate, che stiamo andando a caccia di passeri con il carro armato, ma qui siamo in guerra e dobbiamo sconfiggere il virus”, ha aggiunto Zaia.
La situazione è molto complessa, spiega Zaia: “Abbiamo il focolaio di Vo’ Euganeo con diciannove contagiati, dove è morto il povero Adriano Trevisan; un secondo caso a Mira, con tre operatori sanitari contagiati; e il terzo nel centro storico di Venezia. Sono tutti casi scollegati tra loro e stiamo ancora cercando il paziente zero”.
“Trevisan – sottolinea il governatore – sfuggiva a ogni linea guida: non aveva viaggiato, non aveva avuto contatti strani, il suo territorio sembrava indenne dal contagio. La sua morte poteva passare inosservata. C’e’ voluto un eccesso di zelo, e uno straordinario acume clinico, per capire che c’entrava il coronavirus. Ma cosi’ abbiamo scoperto il focolaio di Vo’ Euganeo”.
(LaPresse)