Corridoi umanitari da Mariupol. Zelensky: “Nonostante le atrocità i colloqui continuano”. Macron: “Nuove sanzioni”

Vereshchuk: "Quindici autobus per l’evacuazione della nostra gente sono già partiti da Zaporizhia"

Guerra Russia-Ucraina, Mariupol: la città-martire assediata dai russi (AP Photo/Evgeniy Maloletka)

ROMA – Nonostante i continui bombardamenti su molte città ucraine, continua l’evacuazione dei civili. Anche oggi, secondo il capo del ministero della Reintegrazione, Iryna Vereshchuk, sono previsti corridoi umanitari con mezzi privati sia da Mariupol che da Zaporizhia, come pure da alcune città della regione della Bassa Lugansk. “Quindici autobus per l’evacuazione della nostra gente sono già partiti da Zaporizhia per Mariupol – ha dichiarato  Vereshchuk -. La delegazione della Croce rossa prevede di proseguire per Mariupol da Mangush con sette autobus”. Continua l’evacuazione anche da Severodonetsk, Popasna, Lysychansk, Rubizhne. Mentre il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk Serhiy Haida ha spiegato che “saranno tre i treni di evacuazione che partiranno dalle regioni di Lugansk e Donetsk”.

Ancora negoziati

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in una intervista ha sostenuto che “è difficile dire come, dopo tutto quello che è stato fatto”, si possa avere “qualsiasi tipo di negoziato con la Russia”. “Questo – ha spiegato – è a livello personale. Ma come presidente, devo farlo – ha concluso – Ogni guerra deve finire”.

Macron: “Nuove sanzioni”

Auspica nuove ed ulteriori sanzioni alla Russia il presidente francese, Emmanuel Macron: “Ci sono indicazioni molto chiare di crimini di guerra – ha dichiarato – nella città di Bucha, ed è più o meno stabilito che è stato l’esercito russo che era presente lì. Quello che è successo – ha aggiunto – richiede misure molto chiare. Quindi ci coordineremo con i nostri partner europei, in particolare con la Germania nei prossimi giorni in merito a sanzioni e misure su carbone e petrolio. Con ciò che sta accadendo a Mariupol, dobbiamo inviare un segnale che è la nostra dignità collettiva e i nostri valori che stiamo difendendo”.

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