Corruzione e gare truccate, tutti i nomi e le misure cautelari

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Nicola Ferraro e Pietropaolo Ferraiuolo

Il Tribunale di Napoli, Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari Nicola Marrone ha emesso un’ordinanza applicativa di misure cautelari in carcere, agli arresti domiciliari, del divieto di dimora e di misure interdittive, richieste dalla Procura della Repubblica. Questo provvedimento si inserisce in un più ampio procedimento penale che vede indagati numerosi soggetti.

Le indagini hanno fatto emergere l’esistenza di un’associazione camorristica, riconducibile al clan dei Casalesi, in particolare alle fazioni Schiavone e Bidognetti, che avrebbe sistematicamente perseguito l’infiltrazione e il controllo di attività economiche e pubbliche. Le attività illecite, descritte nei capi di imputazione, includono l’associazione camorristica, la turbativa di gare pubbliche, la corruzione, l’estorsione, il riciclaggio e l’acquisizione fraudolenta di beni, con un focus specifico sugli appalti e i servizi pubblici, specialmente nel settore sanitario e nelle amministrazioni locali. Si è ipotizzato che il clan abbia condizionato anche processi elettorali per mantenere e ampliare la propria influenza.

Elementi centrali riguardano il controllo sull’assegnazione di appalti e forniture, con particolare riferimento all’ASL di Caserta, all’ASL di Benevento e a vari comuni, attraverso un “cartello di imprese” e una rete di connivenze nella pubblica amministrazione. Tra gli indagati si riscontrano imprenditori, funzionari pubblici e figure politiche, che avrebbero agito in accordo con gli esponenti del clan per orientare le gare, ottenere favori e trarne profitto, spesso attraverso il pagamento di somme di denaro o l’offerta di beni come veicoli e orologi di lusso. Le conversazioni intercettate e i movimenti di denaro hanno fornito un quadro dettagliato del modus operandi illecito.

Al termine dell’ordinanza, il Giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta di misura cautelare per una parte degli indagati. La custodia cautelare in carcere è stata applicata nei confronti di Nicola Ferraro, con esclusione dell’aggravante di cui all’articolo 416bis. La medesima misura è stata disposta per Aniello Ilario, con esclusione dell’aggravante camorristica, e per Giuseppe Rea. Anche per lui esclusa l’aggravante mafiosa.

Gli arresti domiciliari sono stati applicati a Francesco Pietro Buonanno, a Virgilio Emanuele Pio Damiano, a Vittorio Fuccio, a Giuseppe Guida, con esclusione dell’aggravante di cui all’articolo 416bis, a Vincenzo Agizza, con esclusione dell’aggravante mafiosa, a Paolo Onofrio con esclusione dell’aggravante mafiosa e a Massimo Cirillo, con esclusione dell’aggravante mafiosa. Tutti questi indagati sono soggetti alla prescrizione di non allontanarsi dalle proprie abitazioni senza autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria e di non comunicare con persone non conviventi.

Per altri indagati, sono state disposte misure meno afflittive. Ad Anna Lanzuolo è stato applicato il divieto di dimora in Regione Campania, con la prescrizione di non dimorare e non accedere senza autorizzazione del giudice. Per Pietropaolo Ferraiuolo è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di Casal di Principe (CE), in con analoghe prescrizioni.

Infine, sono state applicate misure interdittive temporanee. A Mauro Marchese e Eugenia Iemmino è stato imposto il divieto di ricoprire uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per la durata di 12 mesi. Per Antonio Garofalo, per il capo 11, la misura interdittiva consiste nella sospensione dall’esercizio dei pubblici uffici per la durata di 12 mesi. A Roberto e Barbara Fiocco è stato applicato il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di un anno.

Per quanto riguarda le restanti richieste di misure cautelari, il Giudice ha provveduto al loro rigetto. In particolare, è stata rigettata la richiesta di misura cautelare per Luigi Bosco, Giuseppe Ilario (ex sindaco di Cervinara e attuale direttore del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento) e Angelo Ciampi.

Il provvedimento ha riguardato un totale di trentaquattro indagati fin dall’inizio del procedimento penale. Oltre a coloro per i quali le misure sono state accolte come sopra dettagliato, le indagini preliminari erano state avviate anche nei confronti di: FERRARO Nicola, ROMANO Domenico, ILARIO Aniello, CIAMPI Angelo, BUONANNO Francesco Pietro, DAMIANO Virgilio Emanuele Pio, ILARIO Giuseppe, FUCCIO Vittorio, GUIDA Giuseppe, RAIMO Domenico, AGIZZA Vincenzo; GRIMALDI Luigi, MORACA Antonio, RUBINO Giuseppe, FORESTA Felice, MONTANINO Antonio, REA Luigi, REA Giuseppe, VEROLIA Paolo, VERROLLA Paolo, MOTTOLA Nicola, FERRAIUOLO Pietropaolo, LANZUOLO Anna, CIUMMO Carlo, CIUMMO Vittorio, ONOFRIO Paolo, GAROFALO Antonio, MARCHESE Mauro, IEMMINO Eugenia, CIRILLO Massimo; BOSCO Luigi, FIOCCO Roberto, FIOCCO Barbara e BLASOTTI Amedeo.

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