Cosenza – I Finanzieri della Compagnia di Paola hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per un valore di 226.522,40 euro. Destinatari della misura due imprenditori residenti nella provincia di Cosenza, accusati di evasione di imposte sui redditi. Il sequestro ha come oggetto i saldi attivi di tre conti correnti. Le fiamme gialle hanno scoperto un sofisticato meccanismo di fatture gonfiate, pari a oltre 800mila euro. Attuato da due imprenditori appartenenti allo stesso nucleo familiare. E titolari di tre società operanti nel settore della fabbricazione e commercializzazione di prodotti medicali. Due di diritto italiano e una di diritto albanese, con sede a Tirana.
Nel dettaglio, quest’ultima società acquistava beni da fornitori cinesi e pakistani, i quali spedivano poi la merce in Italia, con scalo al porto di Gioia Tauro e destinazione le sedi delle società Italiane. Che a loro volta la ricevevano in virtù delle fatture di vendita (gonfiate) emesse nei loro confronti dalla stessa società albanese. In sintesi la società albanese (riconducibile ad uno degli indagati) acquistava dagli stessi fornitori extracomunitari la merce ad un determinato prezzo. Che poi provvedeva a rivendere alle due società Italiane (riconducibili ad entrambi gli indagati). Ma ad un prezzo pressoché raddoppiato e senza che la merce subisse processi di lavorazione.
I finanzieri hanno scoperto la truffa dei due imprenditori
Con tali stratagemmi gli indagati traevano un indebito ed illecito vantaggio fiscale, rappresentato dal fatto che annotavano nelle contabilità delle società italiane. E indicavano, nelle dichiarazioni presentate ai fini delle imposte sui redditi, l’intero importo delle fatture emesse dalla società albanese, superiore a quello effettivo e reale. Così aumentando i costi e diminuendo la base imponibile da sottoporre a tassazione.
Il complicato meccanismo fraudolento triangolare è stato quindi accertato dai finanzieri grazie all’esame della contabilità delle imprese. E delle copie dei supporti informatici acquisiti nel corso delle attività investigative.
Al temine delle indagini sono state denunciate due persone per i reati di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
(LaPresse)