ROMA (LaPresse) – “Nelle pieghe del bilancio del ministero dell’ambiente ho recuperato i primi 20 milioni e li ho messi a disposizione della Terra dei fuochi in Campania. Per realizzare degli studi finalizzati a mettere in sicurezza il territorio per poi arrivare alle bonifiche. Così Sergio Costa, ministro dell’Ambiente del governo Conte poco fa a Radio anch’io di Rai Radio1.
Sono molti i temi di cui si è parlato nell’intervista a Rai Radio1
“La legge sugli ecoreati è una legge giovane, del 2015. E’ stata richiesta a gran voce e ora ha bisogno di un tagliando. Di alcune integrazioni. Applichiamo il principio: “chi inquina paga”. Incominciamo ad acquisire ai fini del sequestro e ai fini della confisca i beni degli inquinatori. Quando prendo un inquinatore lo devo far pagare. Non solo con la confisca, ma anche colpendo l’illecito arricchimento di cui ha goduto. Una confisca allargata. Si usa anche nell’antimafia. Un altro esempio può essere il daspo ambientale: cioè allontanare da certe zone gli inquinatori, che sono dei criminali. Agiamo in termini repressivi ma anche in termini preventivi. E quindi controlliamo i siti sensibili facendo entrare questi siti nel piano di controllo del territorio gestito dalle prefetture e dalle forze di polizia”.
Si è parlato poi della situazione dei rifiuti a Roma
“Ho incontrato la sindaca Raggi, nei prossimi giorni incontrerò il presidente della regione Zingaretti. Metto a disposizione la mia expertise, credo che ci siano dei percorsi che si possono percorrere”.
ILVA
“Intanto delle bonifiche sono partite. Poi c’è un piano ambientale importante. Vigileremo in maniera seria, rigorosa e profonda. Circa la produzione dell’acciaio non posso dire; mi devo occupare dell’aspetto ambientale e non produttivo”.