SALERNO (Anastasia Leonardo) – L’ultimo annuncio dice “estate 2024”: nel giro di pochi mesi, dunque, dovrebbe raggiungere “la piena operatività” l’aeroporto di Pontecagnano “Costa d’Amalfi”, ovvero lo scalo che, da quando è governatore il salernitano Vincenzo De Luca, ha fatto ombra a quello casertano di Grazzanise. Uno scalo che, ad oggi, si occupa solo di “aviazione generale”, ovvero voli privati di quei fortunati che possono permettersi di visitare la costiera amalfitana a bordo di un jet privato. L’aeroporto, situato a 21 chilometri a sud di Salerno, tra i comuni di Pontecagnano e Bellizzi, nasce nel 1926 come campo di fortuna creato dall’Aeronautica. Fino al 2007 è stato utilizzato esclusivamente, oltre che da Carabinieri e Vigili del Fuoco, dalle scuole di volo e paracadutismo e per traffico business di piccoli jet privati. Poi l’aeroporto è stato adeguato per sviluppare il traffico civile su larga scala, con quattro banchi check-in, due aree di imbarco, nastri bagagli e sale d’aspetto. Per qualche anno ci sono stati voli di linea, serviti anche da Alitalia: peccato che gli aerei volassero quasi vuoti, nessuno si serviva dello scalo. Famosa l’intervista a Linkiesta del rapper Gianluca Gracco, in arte Tayone, uno dei fortunati a volare, in quegli anni, da solo a bordo di un aereo: “Mi dicono accada spesso, quando sono arrivato c’erano in programma 3 voli ma l’area dei terminal era vuota”. Dal 1º novembre 2019 la Gesac, Società di gestione dell’Aeroporto Internazionale di Napoli Capodichino, entra ufficialmente nella gestione dello scalo salernitano, inglobando la società Aeroporto di Salerno spa. L’accordo arriva dopo lunghi anni di trattative, e vari tentativi di concessioni ad altre realtà private, sotto particolare impulso della giunta De Luca.
Il piano prevede la nascita di un sistema aeroportuale integrato tra le due principali città campane, con l’obiettivo di decongestionare l’Aeroporto di Napoli-Capodichino, oltre ad importanti investimenti dal punto di vista strutturale per adeguare il Salerno-Costa d’Amalfi. Ciò determina di fatto l’uscita di scena di Grazzanise, per il quale già diversi masterplan avevano avuto l’ok pure da Roma. A luglio 2019 la regione Campania e Gesac presentano il piano di interventi per il nuovo scalo salernitano da realizzarsi entro il 2043, anno di scadenza della concessione. Gli interventi prevedono tra le varie cose: il prolungamento della pista, un nuovo terminal per l’aviazione generale, nuovi parcheggi e una nuova aerostazione progettata dallo studio napoletano Gnosis. Opere complementari, realizzate dalla regione Campania, prevedono il prolungamento della metropolitana di Salerno con una stazione nelle immediate vicinanze dell’aeroporto e l’adeguamento delle infrastrutture viarie.
A luglio 2020 sono iniziati i primi lavori di bonifica da ordigni bellici, completati sulle aree principali della pista di volo. Dall’inizio del 2022, gli interventi hanno subito un ulteriore significativo impulso: sono infatti, in corso, le prime attività di realizzazione della nuova pista di volo, che raggiungerà i 2.000 metri di lunghezza e sarà dotata di moderni ed efficaci impianti di segnalazione luminosa. A gennaio 2022 è stata inoltre assegnata la progettazione della Fase 2 che prevede, tra le altre opere, la realizzazione del nuovo Terminal Passeggeri, il secondo allungamento della pista fino a 2.200 metri e le aree di parcheggio e di accessibilità all’aeroporto. La progettazione è stata aggiudicata, attraverso procedura di gara internazionale, ad un raggruppamento di imprese capitanato dalla società multinazionale Deerns, che si è occupata, tra gli altri, anche del potenziamento degli aeroporti di Amsterdam Schiphol, Abu Dhabi e Kuwait City. “Tutte le attività messe in campo consentiranno l’apertura del nuovo aeroporto a partire dal 2024”, fa sapere Gesac. Mancano pochi mesi, vedremo se sarà veramente così.